Sia i quantitativi che gli investitori sanno perfettamente che utilizzare una metodologia quantitativa con "discrezionalità" è molto pericolo e poco produttivo.
Mi spiego meglio, se utilizzo un processo per fare delle scelte mediante un modello statistico, ma poi la decisione finale spetta all'uomo, di fatto annullo o quasi la bontà del processo, poiché introduco la componente emotiva nelle scelte che è il principale fattore di rischio che voglio eliminare con un modello quantitativo.
Come scritto nei post Analisi Quantitativa e Analisi Macro e Analisi Macro (parte seconda) il vantaggio di un bravo gestore discrezionale è che può analizzare molto verticalmente, ovvero in profondità, ogni singolo titolo, con il problema però che si rischia di perdere di vista il rischio sistematico, ovvero il rischio legato all'andamento dei mercati che può influenzare e di molto l'andamento del titolo, mentre un modello quantitativo non riesce ad analizzare molto in profondità i titoli, ma ottimizza l'efficienza delle scelte con la diversificazione più accurata e una attenzione maggiore ai rischi di mercato.
Se un gestore utilizza un modello quantitativo per selezionare i titoli, quindi con superficialità maggiore, ma poi effettua personalmente le scelte relative all'andamento del mercato, capite bene a quale rischio si sottopone, risultando quasi sicuramente inferiore al gestore completamente discrezionale che almeno analizza a fondo i titoli su cui investe.
Tutto questo discorso non significa però che un gestore discrezionale ed un gestore quantitativo non possano invece unire le forze per creare uno strumento multi-strategy dove le due componenti lavorano autonomamente creando efficienza.
E' il caso del comparto ZENIT Dynamic Bond della DIAMAN Sicav, uno dei comparti lanciati nel lontano 2007 che sono stati in grado di attraversare i vari periodi difficili degli ultimi anni con relativa facilità.
Il fondo originariamente era nato come governativo area euro breve termine con selezione dei titoli discrezionale (realizzata sin dall'inizio dalla Zenit SGR) e con affiancato un modello Long/Short Duration quantitativo (fornito in advisory da DIAMAN).
A fine 2013, dopo aver passato diverse traversie dei mercati e con i tassi ormai quasi a zero e i titoli governativi area euro breve termine senza futuro, abbiamo pensato, Marco Rosati ed il sottoscritto di re-inventare il comparto per renderlo attrattivo per il nuovo periodo che stiamo per attraversare, ovvero un periodo di tassi bassi con rischio di rialzi dovuti all'inflazione ed un rischio di aumento degli spread dei corporate in quanto oggi incredibilmente appiattiti senza premio per il rischio.
Mantenendo la logica iniziale di coniugare le eccellenze qualitative con i modelli quantitativi senza sovrapposizioni pericolose, abbiamo pensato di convertire il comparto in un fondo obbligazionario multi-strategy che offra all'investitore la reale confidenza che possa estrarre rendimenti positivi, a rischi contenuti, anche in fase di mercati difficili.
Senza ricorrere ad una leva eccessiva, abbiamo pensato di coniugare una serie di strategie che insieme possano creare valore, quindi di fatto ci siamo divisi i compiti in questo modo:
Zenit (discrezionale) seleziona il 30% di obbligazioni governative o corporate investment grade mentre DIAMAN Seleziona il 30% di titoli obbligazionari corporate High Yield grazie al modello iRating (leggere Cosa significa Rating Implicito e Perchè il Rating implicito è uno strumento straordinario per comprenderne il valore); inoltre Zenit SGR, che ha di recente lanciato un fondo sui minibond riservato ad investitori professionali, seleziona anche per questo comparto le migliori opportunità sul mercato relativo a questi innovativi strumenti di investimento per le PMI Italiane.
Consapevoli che sarà necessario estrarre "dosi omeopatiche" di rendimento anche da altre asset class diverse dalle obbligazioni, il team dei gestori azionari di Zenit SGR seleziona le migliori opportunità europee per un altro 10% del fondo, mentre DIAMAN utilizza modelli proprietari per sfruttare il VIX Index potendo andare Long e Short sul future relativo (leggere la La volatilità come nuova Asset Class di investimento per comprendere le potenzialità della strategia) per un altro 10%.
Sfruttando in parte la normativa UCITS che permette ai fondi di poter andare a leva utilizzando i future, le ultime due strategie sono legate una allo storico modello Long/Short sulla Duration che di fatto compra o vende il Bund Future ed il BTP Future e l'altra alle valute, potendo esporsi, anche se per prudenza è stata usata purtroppo molto poco questa leva, al rapporto USD/EUR per estrarre anche in questo caso rendimento dalla direzionalità dei mercati.
Questo l'andamento del fondo dalla nascita:
Quindi con questo fondo ho presentato tre alternative ai comparti ultra-blasonati e ciclopici che presentano oggi, a discapito delle strabilianti performance passate, un rischio sistemico notevole.
Mi raccomando però, sempre diversificazione, mai concentrazione degli investimenti, neppure su di un unico nostro fondo, qualsiasi esso sia, la diversificazione è fondamentale e ne parleremo ancora di questo argomento.
Come sempre se siete arrivati fino a questo punto significa che i contenuti vi sono piaciuti, quindi vi chiedo la cortesia di condividerli e aiutarmi a diffonderli, perché non dimentichiamoci mai che il nostro principale obbiettivo è migliorare il mondo del risparmio gestito!!!
buon week end e buona settimana lavorativa a tutti
DB