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Nel blog di Diaman opinioni a confronto sui temi della finanza nazionale ed internazionale.

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Abbiamo toccato i massimi di mercato? 

Il mercato azionario crescerà ancora oppure è il momento di prendere profitto dei guadagni degli ultimi anni?

Cosa conviene fare? Alleggerire? Aumentare l’esposizione? Disinvestire tutto?

Esiste un indicatore statistico che possa aiutare a fare scelte corrette di investimento?

permettetemi un raccontarvi la genesi del DISTRUPTION INDICATOR, in un era, il 2009, in cui il termine Disruption o Disruptive non era ancora utilizzato come viene utilizzato oggi soprattutto nel mondo delle start-up.

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Caro giuliano, non disturba affatto. Il DDI è unico, non viene calcolato per ogni singolo mercato, ma tiene conto delle variabilit
  • giuliano galiardi
    giuliano galiardi dice #
    Non vorrei disturbare troppo ma la curiosità è forte - Ill Ingegnere, mi può dire cosa segnala il DDI in questi giorni sull' azion
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Ciao Mauro, il segnale è doppio, quando il DDI è sopra 100 come valore o sopra la media c'è un segnale di allerta; se sono entramb
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Riporto quanto letto sul Wall street Journal di venerdì 13 maggio 2016:

Hedge Fund Star: We Are “Under Assault”

Questa la frase di Leon Cooperman, uno dei più longevi Hedge Fund manager con i suoi 73 anni;

Siamo sotto attacco, ovvero l’industria degli Hedge Fund è per la prima volta nella sua storia per due trimestri consecutivi in raccolta negativa con deflussi nel primo trimestre del 2016 per oltre 15 Miliardi di Dollari negli Stati Uniti (se non si conta la crisi del 2008 con il caso Maddoff).

Secondo uno studio condotto da Wall Street Journal insieme

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Il gatto dell'immagine sta salendo o scendendo le scale?

La domanda che spesso mi viene fatta è proprio il titolo del post di oggi: cosa faranno i mercati da qui a fine anno?

Io usualmente rispondo che ho creato dei modelli matematici proprio per non dover rispondere a queste domande, perché rispondere a queste domande è sempre perdente: se prevedi che salgono ed effettivamente salgono hai fatto semplicemente il tuo lavoro e lo avevano previsto praticamente tutti, se scendono e tu avevi previsto che sarebbero saliti, fai la figura del pirla; se prevedi che vadano male ed effettivamente vanno male sei un gufo del malaugurio (mi è successo nel 2008 quando avevo previsto la crisi dei mercati azionari) ed è quasi quasi colpa tua, se prevedi che andranno male ed invece vanno bene allora sei doppiamente pirla.

Come ho spiegato nel post Perchè i mercati sono controintuitivi, uno dei più letti del mio blog, in qualità di esseri umani e non divini, siamo soggetti a prendere decisioni per lo più in condizioni di incertezza; scegliamo la scuola dove studiare senza essere certi che sia la scelta giusta, scegliamo di sposarci senza sapere se sarà effettivamente l'amore della nostra vita (anche se ne siamo fermamente convinti ovviamente); decidiamo un lavoro piuttosto che un'altro sulla base di sensazioni, e decidiamo i nostri investimenti che determineranno il nostro benessere futuro sulla base di supposizioni: supponiamo che i mercati azionari saliranno.

Nulla di male, intendiamoci, ma l'importante è cercare di investire sulla base di considerazioni più coerenti e ragionate possibile, non presi dall'emozione o dalle sensazioni, o ancor peggio delle supposizioni, altrimenti stiamo giocando alla roulette e non investendo in borsa.

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  • Matteo
    Matteo dice #
    Bell'intervento e ben scritto. Mette in evidenza il concetto di soggettività, in quanto caratteristica intrinseca delle scelte ch
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Grazie Matteo, ha perfettamente ragione, d'altronde se fossimo tutti oggettivi e non sbagliassimo mai saremmo tutti ricchi, il che
  • giuliano
    giuliano dice #
    Egr. Ingegnere, oggi 29 giugno il FTSE MIB sta perdendo il 4,50% più o meno come il FTSE 100 più o meno come l'Asia . Gli asiatici
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Nel 2002, quando tra i primi in Italia ho introdotto una linea di gestione patrimoniale con il TIMING come caratteristica principale questa terminologia non esisteva e la parola TIMING oltre a non essere compresa veniva denigrata al massimo da quasi tutti gli operatori finanziari.

Per chi si ricorda quei tempi, venivamo da circa 20 anni di mercati (soprattutto quelli americani) di crescita quasi incondizionata, qualche piccola scossa come nel 1987 e nel 1998 ma complessivamente il 2001 era stato il vero primo anno negativo pesante, quindi per gli operatori fare timing non aveva senso.

All'epoca i modelli di markowitz o i nuovissimi Black e Littermann funzionavano molto bene, perché le correlazioni erano stabili, i rendimenti abbastanza costanti, quindi il premio per il rischio era ben quantificabile e pagava bene, tanto da indurre molte persone ad aumentare la loro propensione al rischio perché tanto veniva ben remunerato; ovviamente funzionavano bene guardando indietro, da quegli anni in poi in avanti sono stati un disastro...

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  • giuliano
    giuliano dice #
    Mi sa che la mia risposta alla sua risposta non sia partita - ripeto : ma allora questo metodo del risk on/off assomiglia molto al
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Gentile Giuliano, risk on/off significa entrare o uscire dai mercati, come farlo poi dipende da chi opera, noi da sempre ci affidi
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Gentile Giuliano, non si cambia modalità di misurazione del rischio in base alla posizione di un gestore. Mi spiego meglio, risk o
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Chi ci conosce è perfattamente consapevole che noi effettuiamo il TIMING da oltre 12 anni con successo.

Il TIMING è quell'attività svolta da un investitore o un gestore volta a scegliere il momento di entrata ed uscita dai mercati finanziari. Tutti, ma proprio tutti eseguono consapevolmente o inconsapevolmente il TIMING nei propri investimenti, e se sentite un gestore che sostiene che lui non effettua timing nei suoi investimenti, non contestatelo ma diffidate da lui, poichè significa due possibilità: che non ha ancora capito come funzionano gli investimenti oppure non è onesto in quello che dice, in entrambi i casi è meglio non affidargli i propri soldi...

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Buongiorno Michele, fare timing significa proprio questo, pagare piccole somme in fase di trend positivo e fase laterale, ma benef
  • Michele
    Michele dice #
    Buongiorno Daniele, guardando il grafico si evince che il timing è tutto anche nella scelta della strategia... Dal 2011 il timing
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