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Nel blog di Diaman opinioni a confronto sui temi della finanza nazionale ed internazionale.

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

La settimana scorsa abbiamo compreso che le probabilità sono importanti per decidere se partecipare ad un determinato gioco (esempio la roulette) oppure no, e se proprio siamo “costretti” a farlo, comprendere che se si inizia vincendo, non è una giornata fortunata e quindi dovete continuare a giocare (altrimenti andrete sempre a casa perdendo i soldi) ma dovete alzarvi prima possibile dal tavolo, solo così si ottimizzano le probabilità di vincita.

UGUALE, UGUALE

Analogamente potremo fare lo stesso ragionamento per gli investimenti in asset rischiosi come gli investimenti azionari.

Anche nel caso degli investimenti azionari le probabilità di guadagno cambiano in base al tempo che si ha a disposizione, ma questa volta a nostro vantaggio, non a vantaggio del “banco”.

UN METODO DI CALCOLO

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Negli investimenti non è importante solo la strategia che si usa ma anche il cosiddetto “Money Management”, ovvero la gestione complessiva delle scelte e della allocazione delle stesse.

Per spiegarmi faccio un esempio legato ad un gioco conosciuto da tutti, la Roulette.

Magari non tutti ci hanno giocato, ma bene o male tutti sanno come funziona.

ESEMPIO

Alla roulette si possono adottare molte strategie, anche qui con diversi profili di rischio/rendimento, ovvero se gioco il Rosso contro il Nero, o il pari contro il dispari, vinco poco ma ho più alte probabilità di vincere, quindi il tempo di gioco è maggiore, ovviamente se non punto tutti i soldi in un colpo solo.

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Ho assistito sui social a molti dibattiti sulla qualità di un certificato rispetto ad un altro, spesso basati più su motivazioni di interesse che su analisi oggettive.

Allora ho pensato che fosse importante fare chiarezza su alcuni principi base dei certificati di investimento Autocallable, ovvero che possono essere richiamati prima della scadenza al verificarsi di determinati eventi.

RISCHIO/RENDIMENTO

Premetto un aspetto fondamentale che vale per tutti gli investimenti: c’è sempre una relazione proporzionale tra rendimento e rischio, che può essere mitigata, certo ma tendenzialmente se un prodotto rende più di un altro il motivo c’è e bisogna conoscerlo prima di ogni decisione di investimento.

PROBABILITA' COMPOSTA

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Recente commento in questo post - Mostra tutti i commenti
  • Enrico Aprile
    Enrico Aprile dice #
    Gentile Signori, mi potete per cortesia indicare qualche libro per poter approfondire le tematiche del post? grazie molte, saluti
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Propensione al rischio o avversione alle perdite?

L’entrante normativa MiFID II impone riflessioni su come adeguare il portafoglio di investimento alla propensione al rischio del cliente.

OBBIETTIVI NON RISCHI

Già, bel problema; il cliente non sa quantificare la sua propensione al rischio, salvo non voler perdere mai dei soldi, l’intermediario finanziario punta ad evitare grane e cause con i clienti e quindi alla fine finisce per essere più prudente di quanto necessario facendo perdere delle opportunità ai clienti e alla fine, non fornendo un adeguato servizio per raggiungere gli obbiettivi dello stesso.

Il ragionamento dovrebbe spostarsi in un altro livello.

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Vorrei fare una scommessa (ipotetica) con ogni lettore del post (mettiamo 2000 lettori, sono positivo):

Se scommettessi con ognuno di voi 1000 euro che entrando in un bar a caso con 30 persone dentro ci sono almeno due persone che compiono gli anni lo stesso giorno e mese, che probabilità avrei di vincere?

O meglio diventerei ricco o farei la fortuna dei miei lettori?

 

Provate a rispondere a questa domanda prima di proseguire con il post…

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  • Donato
    Donato dice #
    Se non si hanno a disposizione le preferenze individuali non si può rispondere.
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Cosa intendi per preferenze individuali, Donato?
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Esatto Fabio, hai centrato il problema. Le probabilità sono sotto il 0,1% quindi è molto remoto. Continua a seguirci DB
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Stiamo parlando di probabilità ovviamente. 

Dopo il post della scorsa settimana che ha suscitato molto rumore sui social network, mi sono reso conto che è opportuno fare chiarezza, o almeno tentarci, perché troppe persone confondono ancora dei concetti basilari delle probabilità che se non ben compresi possono creare grossi danni, anche economici.

IL CACCIATORE

Ho scelto questa settimana la foto del mitico film il cacciatore con Robert De Niro e Christofer Walker, realizzato nel 1978 e vincitore di ben 5 premi oscar nel 1979 prendendo spunto dalla celeberrima scena della roulette russa per spiegare la differenza tra probabilità semplice, probabilità composta e probabilità condizionata.

UN CONTO SONO LE PROBABILITA'

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Interessante quesito Ruggero. La probabilità di default si calcola di solito ad un anno e il nostro iRating ne da poi un riscontro
  • Ruggero
    Ruggero dice #
    Bravo Daniele. È la stessa cosa che capita a chi compra una obbligazione di rating B che scade tra 5 anni. Qual è la probabilità d
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Il calcolo delle probabilità è qualcosa di avulso per l’uomo; è altamente probabile (per rimanere nel concetto) che la parte più interna del nostro cervello , ovvero il cosiddetto cervello limbico, quello più emozionale e più antico, abbia ancora il retaggio dell’uomo delle caverne che associava l’uscita dalla caverna con l’incontro con delle bestie pericolose; di conseguenza non conveniva uscire dalla caverna se non si volevano correre pericoli.

PAURA DI VOLARE?

D'altronde molte persone ancora oggi hanno paura di volare perché pensano che l’aereo possa cadere, senza analizzare correttamente le statistiche che dichiarano l’aereo come il mezzo di trasporto più sicuro in assoluto.

Se fossimo campaci di comprendere intuitivamente le probabilità, non avremmo paura di prendere l’aereo, ma per contro non giocheremmo nemmeno al super enalotto perché le probabilità sono di gran lunga più scarse di trovarsi in un aereo che precipita.

E’ proprio dal gioco d’azzardo che è nata l’esigenza di comprendere le probabilità, perché sapere le probabilità di uscita di un determinato evento, ci permette di guadagnare ovvero perdere se non le conosciamo o le gestiamo correttamente.

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Tranquillo Alessio, lo scopo del blog è proprio quello di crescere insieme nella comprensione della statistica e della finanza. Ne
  • Alessio
    Alessio dice #
    Nei 5 lanci la probabilità è di poco inferiore al 60%; nei 10 lanci è di poco inferiore all'84%. Non mi è chiaro invece il calcolo
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Grazie della tura risposta Francesco, però la domanda era la probabilità che la strategia vincente per il 51% delle volte sia supe
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Oggi questa domanda è più che mai attuale, ha senso investire su dei titoli obbligazionari che hanno rendimenti negativi o pari a zero?

Da anni viviamo in una situazione quasi paradossale, il Bund decennale Tedesco ha rendimenti ridicoli, a cinque anni e a due anni i rendimenti dei titoli di stato tedeschi sono negativi.

C’è un premio per il rischio? NO

C’è rischio? SI, certo

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Già, cosa sperate di trovare sotto l'albero di natale quest'anno?

Finanziariamente questo è stato un'anno molto difficile, soprattutto per chi ha puntato sull'Italia o sull'Europa.

Siamo partiti veramente male, se vi ricordate i primi giorni di gennaio l'anno è partito con la peggiore performance di sempre dello S&P 500, lo ho descritto bene nel post Il peggior inizio anno di sempre dove però ho fatto anche delle statistiche sulle probabilità di recupero dei mercati finanziari. (che stranamente ho azzeccato...)

L'anno si sta chiudendo molto bene per i mercati Americani, salvo crolli delle ultime due settimane di dicembre (peraltro improbabili statisticamente); il +13% dello S&P è una performance tutt'altro che misera, soprattutto in un'epoca di tassi di interesse quasi negativi e di premio al rischio di conseguenza ridotto.

Peggio per l'Europa che sta annaspando alla ricerca di tornare a zero, e ancora peggio par la nostra bistrattata Italia che è ancora in doppia cifra negativa, principalmente per il settore bancario che pesa molto nei nostri indici e che sono ancora sotto pressione.

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

La scorsa settimana abbiamo visto con il post Come stimare la perdita attesa futura che il Drawdown di strumenti finanziari diversi può aiutare a creare portafogli ottimizzati con un indicatore di rischio più attinente alla percezione dell'investitore riguardo ai rischi che corre.

Secondo l'autore del paper Expected Drawdown Management, il Co-Drawdown è più stabile della correlazione come indicatore di diversificazione tra attività finanziarie, quindi i portafogli sono più robusti e più efficienti.

Ma a questo punto era doveroso per me riprendere un concetto che ha fatto la fortuna del software exAnte di Diaman Tech, ovvero l'utilizzo del drawdown per stimare i rendimenti attesi futuri.

E' intuitivo che a marzo del 2009, dopo che i mercati finanziari avevano perso il 50%, le probabilità di perdita ulteriore erano nettamente inferiori alle probabilità di guadagno, ma questo comunque con i modelli di statistica tradizionale non si riesce ad evincere.

Per capirci, se stimo il cono di Ibbotson, in due periodi differenti, per esempio marzo 2007 e marzo 2009, avrò sempre lo stesso cono dei rendimenti attesi futuri, anzi se tenete conto della volatilità, probabilmente il cono di marzo 2009 dava più probabilità di perdita che marzo 2007, perché avendo una varianza maggiore il cono veniva più largo (ma sempre simmetrico lungo la media).

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

La scorsa settimana abbiamo visto cos'è il nostro iRating con il post Cosa significa Rating Implicito.

Avete avuto modo di conoscere uno strumento che può aiutare tantissimo ad evitare di trovarsi con il cerino in mano quando una società inizia a deteriorare le possibilità di restituzione del denaro agli investitori obbligazionisti.

Siamo tutti consapevoli che la restituzione del denaro di un investimento obbligazionario avviene nel momento in cui l'azienda riesce a far fronte ai propri impegni e mantiene le previsioni ed i budget di crescita che si è prefissa per aumentare il business e successivamente poter restituire agli investitori i soldi imprestati con lo scopo proprio di far crescere la società.

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