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Nel blog di Diaman opinioni a confronto sui temi della finanza nazionale ed internazionale.

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Stiamo parlando di probabilità ovviamente. 

Dopo il post della scorsa settimana che ha suscitato molto rumore sui social network, mi sono reso conto che è opportuno fare chiarezza, o almeno tentarci, perché troppe persone confondono ancora dei concetti basilari delle probabilità che se non ben compresi possono creare grossi danni, anche economici.

IL CACCIATORE

Ho scelto questa settimana la foto del mitico film il cacciatore con Robert De Niro e Christofer Walker, realizzato nel 1978 e vincitore di ben 5 premi oscar nel 1979 prendendo spunto dalla celeberrima scena della roulette russa per spiegare la differenza tra probabilità semplice, probabilità composta e probabilità condizionata.

UN CONTO SONO LE PROBABILITA'

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Interessante quesito Ruggero. La probabilità di default si calcola di solito ad un anno e il nostro iRating ne da poi un riscontro
  • Ruggero
    Ruggero dice #
    Bravo Daniele. È la stessa cosa che capita a chi compra una obbligazione di rating B che scade tra 5 anni. Qual è la probabilità d
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Quasi tutti conoscono cos'è il VaR, ovvero il Value at Risk, meno sanno che è un indicatore che era stato richiesto e creato dal CEO di J.P. Morgan a seguito della crisi del 1987 e ancora meno sanno che inizialmente si chiamava CaR, ovvero Capital at Risk.

Ma veniamo con ordine, dopo il lunedì nero del 19 ottobre 1987 che aveva fatto perdere in un solo giorno ben più del 20% nel mercato azionario statunitense, il ceo di J.P. Morgan Dennis Weatherstone chiese ai suoi quantitativi di creare il famoso "4:15 report", ovvero un report che contenesse in una unica pagina un valore per ogni singola asset class che facesse comprendere il rischio di perdita a cui era sottoposta la banca con un valore di confidenza e di probabilità.

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Gentile Eugenia, così è proprio difficile capire qual'è il problema; di sicuro c'è un problema nel calcolo perché il VaR è una mis
  • Eugenia
    Eugenia dice #
    Salve Daniele. Ho difficoltà a capire certi concetti sui rendimenti e VaR perché sono così bassi? Leggendo l'articolo non ho trov
  • federico
    federico dice #
    Daniele, a me dispiace che nn concordi ma questo non sposta di un punto la statistica. Ribadisco: un VaR calcolato mediante simul
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Visto che nelle scorse settimane abbiamo analizzato con spirito critico alcuni indicatori statistici come la Deviazione Standard, altrimenti conosciuta come Volatilità, e lo Sharpe Ratio, mi sembra giusto essere propositivi e presentare un indicatore statistico ancora sconosciuto a tanti operatori finanziari, siano essi gestori, risk manager o consulenti, ovvero l'Ulcer Index.

Chi ci conosce meglio come società è al corrente di questo indicatore da molto tempo, e per risalire a quando anche noi lo abbiamo scoperto devo tornare indietro di più di 10 anni, quando in occasione di un comitato scientifico di DIAMAN, Paolo Sassetti, membro dello stesso all'epoca, ci ha edotti della sua esistenza.

L'Ulcer Index, o indice dell'ulcera tradotto in Italiano, è stato inventato da Peter Martin nel lontano 1987

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Gentile Michele, ottimo lavoro; il risultato di Ulcer Index 0,03423 è giusto, questo indicatore non restituisce un valore di perdi
  • Michele
    Michele dice #
    Ho scaricato i file che gentilmente mi avete inviato seguendo tutta la procedura indicata. Ho scaricato la serie storica di un fon
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Esatto Fulvio, hai centrato lo spirito e lo scopo dell'Ulcer Index, è un vero indicatore asimmetrico di rischio in grado di eviden
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Come detto nel post Oggi parliamo di Deviazione Standard da un punto di vista "non standard", la Volatilità è simmetrica ed è un indicatore di incertezza della stima e non di puro rischio degli investimenti finanziari.

Capirete da soli che quindi utilizzare questo indicatore statistico per classificare il rischio degli strumenti finanziari, pratica diffusissima tra gli intermediari finanziari, è non solo riduttivo e sbagliato ma anche pericoloso.

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  • Raffaele Zenti
    Raffaele Zenti dice #
    Come quasi sempre in Italia, si affronta la cosa non nella sostanza, ma nella forma: cioè grande dispiegamento di forze di "compli
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

La scorsa settimana abbiamo parlato di Deviazione Standard e di alcuni suoi difetti e limiti.

Per capire quanto la statistica finanziaria in Italia sia divergente da quella anglosassone, basta dare un'occhiata alla definizione di Volatilità in Wikipedia in lingua Italiana rispetto alla versione Inglese.

Nella versione Italiana la Volatilità è un'indice della variazione percentuale dei prezzi nel tempo, e fin qui la definizione coincide, però subito dopo la volatilità viene descritta come la varianza, che è il quadrato della deviazione standard, mentre nella definizione in inglese viene giustamente equiparata alla standard deviation, che è la radice quadrata della varianza.

Anni addietro, il Prof. Francesco Corielli dell'università Bocconi mi disse che la Volatilità è il prezzo da pagare per il fatto di tenere aperto i mercati azionari tutti i giorni; mai definizione di Volatilità mi ha reso l'idea più chiaramente di cosa significasse in realtà la volatilità dei prezzi.

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Caro Giuliano, Un indice predittivo a disposizione di tutti non può esistere per definizione, perchè anche se esistesse e anticipa
  • giuliano galiardi pensionato risparmiatore
    giuliano galiardi pensionato risparmiatore dice #
    il vix è una bufala - intanto considera i dati passati con quel che ne consegue (del senno di poi ...) - poi oltre allo S&P ci son
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

La Deviazione Standard è un'indicatore di dispersione dei dati intorno ad un indice di posizione; tradotto in non statistichese è uno degli indicatori statistici in grado di misurare la variabilità intorno alla media.

In finanza, soprattutto in Italia, questo indicatore è stato progressivamente associato al rischio di uno strumento finanziario, indicando che più alta è la deviazione standard dello stesso, più alto è il rischio che un investitore corre.

Questa associazione è molto approssimativa e fuorviante; la deviazione standard non è un indicatore di rischio ma di incertezza, poiché se è molto alta le stime che si possono fare attorno ad un determinato strumento finanziario sono poco attendibili, se è bassa, le stime che si possono fare sono più accurate.

Introdotta in statistica da Pearson, la deviazione standard non è altro che la radice quadrata della varianza, si veda wikipedia per la formula matematica.

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Gentile Gianfranco, non usiamo questo indice e quindi devo studiarlo prima di poterle dare una risposta. Lavorare a leva 2 sul VIX
  • Gianfranco Cimica
    Gianfranco Cimica dice #
    Vorei una tua opinione su questa mia riflessione. Io lavoro sul mercato americano sul titolo UVXY che in realtà è un Indice di vol
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Grazie Fabio, fa sempre piacere sapere che il proprio lavoro serve a qualcuno
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