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Nel blog di Diaman opinioni a confronto sui temi della finanza nazionale ed internazionale.

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

La scorsa settimana ho proposto 6 domande da fare ad un consulente finanziario, con l’intenzione di stimolare i consulenti finanziari ad alzare l’asticella per offrire servizi di qualità ai clienti per giustificare la loro remunerazione.

Oggi vorrei invece stimolare gli investitori a dotarsi di un consulente finanziario perché il costo della consulenza, alto o basso che sia, in realtà non è così tanto alto se da soli si effettuano delle scelte di investimento sbagliate.

L’immagine del post rappresenta un quiz inventato dal caro amico Prof. Bertelli per stimolare le persone a ragionare sulle probabilità, che sono pur sempre importanti quando si tratta di investire.

GIOCO

Il gioco, che è stato inserito anche nel modulo di adeguatezza in gamification che abbiamo realizzato insieme proprio al Prof. Bertelli e che trovate nel sito adeguatezza.com, è questo:

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  • Davide M.
    Davide M. dice #
    Ottimo articolo Daniele! Sei riuscito a spiegare con un semplice esempio un argomento fondamentale. Grazie
  • gilberto
    gilberto dice #
    è possibile avere la formula con la quale calcoli la probabilità?
Visite: 3136 2 Commenti - Inserisci il tuo

L’essere umano è molto particolare, è convinto di fare sempre il giusto e non sbagliare mai, (poi davanti ad un errore si è sempre tentati a dare la colpa a qualcun altro o qualcos’altro non dipendente da noi, ma è un altro discorso).

Però davanti ad una scritta del tipo “il fumo uccide”, le persone comprano come nulla fosse le sigarette e se le fumano beatamente senza preoccuparsi della loro salute e del loro futuro.

OGNUNO IL PROPRIO MESTIERE

Non biasimo i tabaccai per il fatto che loro vendono sigarette che nuocciono alla salute, e non posso nemmeno pretendere che gli stessi forniscano degli approfondimenti tecnici sul perché il fumo distrugge i polmoni nel tempo e aumenta drasticamente la probabilità di contrarre un tumore agli stessi precocemente; perché se lo facessero, probabilmente le persone non entrerebbero più in tabaccheria e loro dovrebbero chiudere l’attività.

MA LE BANCHE?

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  • Fabrizio Monge
    Fabrizio Monge dice #
    Da stampare e distribuire in migliaia di copie, grande Daniele
Visite: 4104 1 Commento - Inserisci il tuo

Ieri sera ho assistito ad una partita di pallavolo di mio figlio.

Ha sedici anni e la partita era una semifinale regionale di Under 20, è stato convocato in teoria per fare numero, ma in pratica l'opposto titolare, che è anche il capitano della squadra nei primi due set era decisamente sotto tono, tant'è che l'allenatore alla fine del secondo set ha messo dentro Lorenzo che ha fatto due ace (punti in battuta per chi non è pratico) e si è conquistato la fiducia dell'allenatore per il terzo set, che la squadra poi ha vinto anche grazie ad una sua buona prestazione (sono di parte e quindi non posso eccedere con gli aggettivi...).

A metà del quarto set l'allenatore ha rimesso dentro l'opposto titolare che era praticamente trasformato, ha giocato molto bene e trascinato alla vittoria 3 a 2 la squadra.

Perché vi ho fatto questo esempio? perché è l'apoteosi di quanto sia importante la competizione.

MONDO REALE

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Un qualsiasi settore industriale funziona se è in grado di fornire un servizio od un prodotto realizzato ad un costo inferiore rispetto ai ricavi che vengono incassati.

L’industria finanziaria oggi ha un costo molto superiore al ricavi attesi che essa quasi sicuramente sarà in grado di produrre per i clienti.

NON FACILE DA NOTARE

L’aleatorietà con cui i risultati finanziari vengono prodotti, ovvero l’incertezza che deriva dai risultati futuri, uniti alla volatilità dei mercati in parte riesce a mascherare il problema.

L’industria finanziaria sembra che stia ignorando questo problema, perché fintanto che incassa le laute commissioni dagli ignari clienti che non si rendono conto di tale problema, essa prospera e continua a fare utili, ma non sta generando in realtà il cosiddetto “value for money”, ovvero non genera valore per i soldi che il cliente spende e questo rappresenta un grande problema che l’industria finanziaria prima o poi dovrà affrontare.

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Nella seconda parte degli anni novanta, grazie all’avvento di Internet, sono nati i primi sistemi di “trading on line” ovvero piattaforme su internet che permettono ai loro clienti di poter acquistare tipicamente titoli azionari, che sono i più ambiti per i potenziali alti rendimenti che possono offrire.

In Italia la prima piattaforma è stata Directa SIM, fondata nel 1996, lo so perché due anni fa sono stato invitato al London Stock Exchange per festeggiare il ventennale della società.

TRADING ON LINE

Queste piattaforme sono diventate molto competitive sia nei prezzi applicati ai clienti, spesso inferiori a quelli che un istituzionale come una Sicav paga alla banca depositaria, sia nella tecnologie utilizzate, con possibilità di acquisto direttamente dai grafici del titolo.

Purtroppo le statistiche indicano che più del novanta per cento dei Traders, ovvero i clienti che tramite queste piattaforme comprano e vendono i titoli, nel lungo termine non solo non sono in grado di seguire i rendimenti dei mercati, ma perdono soldi.

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Stiamo parlando di probabilità ovviamente. 

Dopo il post della scorsa settimana che ha suscitato molto rumore sui social network, mi sono reso conto che è opportuno fare chiarezza, o almeno tentarci, perché troppe persone confondono ancora dei concetti basilari delle probabilità che se non ben compresi possono creare grossi danni, anche economici.

IL CACCIATORE

Ho scelto questa settimana la foto del mitico film il cacciatore con Robert De Niro e Christofer Walker, realizzato nel 1978 e vincitore di ben 5 premi oscar nel 1979 prendendo spunto dalla celeberrima scena della roulette russa per spiegare la differenza tra probabilità semplice, probabilità composta e probabilità condizionata.

UN CONTO SONO LE PROBABILITA'

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Interessante quesito Ruggero. La probabilità di default si calcola di solito ad un anno e il nostro iRating ne da poi un riscontro
  • Ruggero
    Ruggero dice #
    Bravo Daniele. È la stessa cosa che capita a chi compra una obbligazione di rating B che scade tra 5 anni. Qual è la probabilità d
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Se è vero che il rendimento è proporzionale al rischio, nel caso di acquisto di un titolo obbligazionario il rendimento dovrebbe esprimere il rischio che ci stiamo assumendo.

E' così? credo proprio di no.

Lasciando perdere la distorsione del Bund tedesco di cui magari parlerò in altra occasione, sto parlando dei Corporate Bond Americani ed Europei che oggi esprimono valori che a mio avviso non rispecchiano assolutamente il grado di rischio che si assume un investitore nel momento in cui li acquista.

Iniziamo con ordine: per prima cosa vi spiego come si legge un grafico cosiddetto Box Plot:

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Già, cosa sperate di trovare sotto l'albero di natale quest'anno?

Finanziariamente questo è stato un'anno molto difficile, soprattutto per chi ha puntato sull'Italia o sull'Europa.

Siamo partiti veramente male, se vi ricordate i primi giorni di gennaio l'anno è partito con la peggiore performance di sempre dello S&P 500, lo ho descritto bene nel post Il peggior inizio anno di sempre dove però ho fatto anche delle statistiche sulle probabilità di recupero dei mercati finanziari. (che stranamente ho azzeccato...)

L'anno si sta chiudendo molto bene per i mercati Americani, salvo crolli delle ultime due settimane di dicembre (peraltro improbabili statisticamente); il +13% dello S&P è una performance tutt'altro che misera, soprattutto in un'epoca di tassi di interesse quasi negativi e di premio al rischio di conseguenza ridotto.

Peggio per l'Europa che sta annaspando alla ricerca di tornare a zero, e ancora peggio par la nostra bistrattata Italia che è ancora in doppia cifra negativa, principalmente per il settore bancario che pesa molto nei nostri indici e che sono ancora sotto pressione.

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

I mercati finanziari sono cambiati notevolmente.

A partire dal 2008 molte cose sono cambiate radicalmente, le banche sono diventate fallibili dopo un centinaio di anni in cui c'era stata l'ultima vera crisi bancaria negli stati uniti (nel 1906).

Nel 2011 i governi sono stati presi di mira e per la prima volta una nazione Europea, la grecia, è stata oggetto di Bail-In da parte delle UE e altre nazioni hanno rischiato il collasso e il Default, compresa l'Italia.

I tassi zero o addirittura negativi hanno cancellato il concetto di Risk Free Rate, tanto caro a Sharpe e agli economisti della sue epoca.

L'intervento massiccio delle Banche Centrali ha cambiato la struttura dei mercati finanziari, creando obbligazioni di serie A e di serie B, creando flussi di liquidità senza precedenti che hanno gonfiato i prezzi non solo del Bund (che è arrivato a livelli senza senso), ma anche di titoli come il BTP, che alcuni anni fa era considerato al limite del fallimento, ed ora, con il debito cresciuto ulteriormente, sembra il Bund di qualche anno fa.

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Grazie Luca, questi commenti danno la forza di continuare con questo impegno settimanale, continua a seguirci ed a condividere ci
  • Luca
    Luca dice #
    Condivido il vostro lavoro con apprezzamento sincero...
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E' da mesi che sto maturando questa opinione che mi è stata poi confermata alla recente conferenza di ASCOSIM di Roma e anche all'Investors' Tour tenutosi ieri a Padova: Se non viene fatta una buona pianificazione finanziaria ad un cliente, non esiste prodotto migliore o peggiore, semplicemente sarà insoddisfatto dei risultati che otterrà, qualsiasi essi siano.

Mi spiego meglio: conoscete il detto "non c'è vento buono per un marinaio che non sa dove andare"? 

L'industria del risparmio gestito, io per primo, è focalizzata sul prodotto,

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Ho cercato più volte di far scrivere l'amico Ruggero Bertelli su questo blog, ma i numerosi impegni hanno sempre impedito di avverarsi di questo mio sogno, quindi a sua insaputa questa volta propongo la sua presentazione all'investors' tour di Bellaria di venerdì 6 maggio scorso.

Buona visione, ne vale la pena...

Sono in partenza per Budapest per partecipare alla 23ma edizione del Global Derivates Risk and Asset Management, una conferenza in cui parlerò lunedì e per il resto della settimana cercherò di imparare più possibile.

Così avrò contenuti per i prossimi mesi...

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Si viaggiare.

diceva una canzone del compianto Lucio Battisti scritta nel 1977 (vent'anni dopo comunque il paper di Markowitz...)

La vita è un viaggio. come diceva Einstein la logica ti porta da A fino a B, parti da un punto per arrivare ad un altro.

Il tuo punto di arrivo dov'é?

Ti sei mai fermato un'attimo a pensare dove vorresti arrivare?

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  • Giuliano
    Giuliano dice #
    se spendo 500 euro in modalità short per la ricopertura e guadagno 500 (1000-500) faccio il 100 % di guadagno quindi nell' esempio
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Gentile Giuliano, grazie di darmi la possibilità di rispondere e spiegarmi meglio: se compra 1000 € e arriva a 500€ perde il 50% e
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Gentile Giuliano, l'abbiamo registrato sia noi che Directa SIM, sarà prossimamente sul sito www.investors-mag.it nei prossimi gior
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Prendo a prestito il titolo dell'articolo uscito su INVESTORS' scritto dall'amico Ruggero Bertelli.

Nella vita di tutti i giorni, siamo chiamati a prendere decisioni in condizioni di incertezza, "è la scuola giusta per il figlio?", "è la moglie giusta per me?", sto scegliendo il lavoro migliore?", ecc...

Sempre nella vita non è possibile ex post verificare come sarebbe andata la nostra vita se avessimo compiuto una scelta diversa, non è possibile se abbiamo scelto un lavoro da dipendente, sapere come sarebbe andata se avessimo fatto gli imprenditori; abbiamo fatto quella scelta e ne subiamo le conseguenze, positive o negative che siano.

Gli investimenti finanziari invece, sono un settore, forse unico al mondo, dove è possibile simulare migliaia di volte il passato, per vedere quale soluzione ottimale si sarebbe potuta ottenere, scegliendo un titolo od un fondo diverso da quello che avevamo scelto in passato potendo osservare gli impatti che quella scelta avrebbe prodotto.

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Sicuramente attirerò molti pareri contrari a quello che sto per dire.

E' profondamente sbagliato restituire i soldi agli investitori che hanno comprato delle obbligazioni subordinate e li hanno persi.

Contraddice il principio di chi sbaglia paga, un valore che stiamo perdendo e che invece è un punto cardine del vivere coerentemente tra le persone.

Mi dispiace molto per la persona che si è suicidata a causa dei soldi, è un dramma e non va dimenticato, però è un indicatore di quanto i soldi possano condizionare un'esistenza e quanto possano manipolare le nostre menti.

Sicuramente non avere più 100.000 euro è un brutto colpo, ma se li aveva accumulati negli anni, è perché non li aveva usati, e quindi non gli erano serviti per vivere, e quindi anche se con molto dispiacere di non averli più poteva continuare a vivere lo stesso.

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Queste informazioni non circolano, è vero, ma è opportuno anche verificarne la fonte. Se arrivano da un anonimo non posso ritenerl
  • Anonimo
    Anonimo dice #
    Il signore di Civitavecchia che si è suicidato aveva comprato nel 2013 sul secondario un titolo emesso nel 2006, quindi con nessun
  • Guido Chimienti
    Guido Chimienti dice #
    Anch'io sono assolutamente d'accordo con Daniele. Aggiungerei semplicemente che se ci fossero (come sembra) casi in cui in banca h
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Quanti libri leggi all'anno?

Quante giornate all'anno dedichi alla tua formazione personale?

A quante conferenze di aggiornamento partecipi?

E quante di queste sono realmente indipendenti e non organizzate da società prodotto più per farti conoscere le loro iniziative che per insegnarti qualcosa di interessante?

Che percentuale di tempo dedichi a studiare e quanto a guardare passivamente come si muovono i mercati finanziari?

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  • giuliano galiardi
    giuliano galiardi dice #
    Egr Ingegnere Leggo sempre con interesse le sue riflessioni in tema di finanza. Come risparmiatore investitore di medio livello so
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Gentile Giuliano, confermo che la conoscenza è il primo asset che dobbiamo curare, in finanza più nozioni si acquisiscono meno err
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Grazie doppiamente Francesco, per il supporto che ci dai e per la fiducia che riponi sulla nostra iniziativa, faremo di tutto per
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Aveva bisogno il mondo del risparmio gestito italiano dell'ennesima rivista finanziaria?

Ovviamente no, ce ne sono di tutti i tipi, di tutti i colori, di tutti i formati.

Ma se qualcuno volesse approfondire la propria cultura finanziaria, cosa dovrebbe leggere?

Alcuni libri, certo, sono fatti bene e possono spiegare i concetti e le tecniche per potersi muovere nel mondo del risparmio gestito abbastanza bene.

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Gentile Giuliano, per ora solo tramite abbonamento o via sito internet anche la singola copia www.investor-mag.it DB
  • giuliano galiardi
    giuliano galiardi dice #
    Buongiorno Ingegnere, scusi il disturbo ma la nuova edizione della rivista sarà acquistabile nelle edicole numero per numero ? gr
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Mercoledì 28 novembre ASCOSIM ha organizzato una conferenza sui Robo-Advisor che mi ha visto partecipare in qualità di relatore alla tavola rotonda finale.

Cercherò di dare una definizione di Robo-Advisor per quanto anche all'interno della sala non c'era una vera uniformità di vedute sulla stessa: 

Robo-Advisor è un servizio di consulenza che prevede l'automatizzazione dei processi del servizio di consulenza finanziaria, che vanno dal marketing e l'acquisizione del cliente, alla valutazione di adeguatezza, per finire con i portafogli modello che vengono proposti al cliente.

Con sorpresa, (ma poi nemmeno tanta) si è evidenziato che i cosiddetti Millennials (ovvero coloro che sono nati dopo il 1990) rappresentano per ora solo il 3% del mercato di coloro che scelgono formule più o meno automatiche di erogazione dei servizi di investimento.

E' vero che questi millennials avranno bisogno di gestire i soldi tra 10 anni e non adesso, come è vero che questa fascia di età non intende andare in banca per alcun motivo, tantomeno per comprendere come effettuare i propri investimenti, ma quindi chi sono i clienti di tali servizi?

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Il gatto dell'immagine sta salendo o scendendo le scale?

La domanda che spesso mi viene fatta è proprio il titolo del post di oggi: cosa faranno i mercati da qui a fine anno?

Io usualmente rispondo che ho creato dei modelli matematici proprio per non dover rispondere a queste domande, perché rispondere a queste domande è sempre perdente: se prevedi che salgono ed effettivamente salgono hai fatto semplicemente il tuo lavoro e lo avevano previsto praticamente tutti, se scendono e tu avevi previsto che sarebbero saliti, fai la figura del pirla; se prevedi che vadano male ed effettivamente vanno male sei un gufo del malaugurio (mi è successo nel 2008 quando avevo previsto la crisi dei mercati azionari) ed è quasi quasi colpa tua, se prevedi che andranno male ed invece vanno bene allora sei doppiamente pirla.

Come ho spiegato nel post Perchè i mercati sono controintuitivi, uno dei più letti del mio blog, in qualità di esseri umani e non divini, siamo soggetti a prendere decisioni per lo più in condizioni di incertezza; scegliamo la scuola dove studiare senza essere certi che sia la scelta giusta, scegliamo di sposarci senza sapere se sarà effettivamente l'amore della nostra vita (anche se ne siamo fermamente convinti ovviamente); decidiamo un lavoro piuttosto che un'altro sulla base di sensazioni, e decidiamo i nostri investimenti che determineranno il nostro benessere futuro sulla base di supposizioni: supponiamo che i mercati azionari saliranno.

Nulla di male, intendiamoci, ma l'importante è cercare di investire sulla base di considerazioni più coerenti e ragionate possibile, non presi dall'emozione o dalle sensazioni, o ancor peggio delle supposizioni, altrimenti stiamo giocando alla roulette e non investendo in borsa.

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  • Matteo
    Matteo dice #
    Bell'intervento e ben scritto. Mette in evidenza il concetto di soggettività, in quanto caratteristica intrinseca delle scelte ch
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Grazie Matteo, ha perfettamente ragione, d'altronde se fossimo tutti oggettivi e non sbagliassimo mai saremmo tutti ricchi, il che
  • giuliano
    giuliano dice #
    Egr. Ingegnere, oggi 29 giugno il FTSE MIB sta perdendo il 4,50% più o meno come il FTSE 100 più o meno come l'Asia . Gli asiatici
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...non le fanno i mercati finanziari ma i nostri comportamenti.

Questo era il titolo di un intervento del caro amico Ruggero Bertelli ad un evento QuantXtutti che abbiamo tenuto a Verona tempo fa.

E' proprio vero che siamo noi con le nostre scelte a realizzare i rendimenti del nostro portafoglio, perché investire nel miglior mercato del mondo nel momento sbagliato significa perdere del denaro, mentre investire nel peggior mercato del mondo al momento giusto significa guadagnare dei soldi.

E' quindi la cosiddetta finanza comportamentale a condizionare i rendimenti che siamo in grado di ottenere sia per noi che per gli eventuali nostri clienti.

L'esempio portato da Ruggero, che potere rivedere nel video riassuntivo qui sotto

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Grazie Paolo degli apprezzamenti, fanno sempre piacere
  • paolo
    paolo dice #
    Intelligente metafora!
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Ormai le automobili sono piene di congegni elettronici che puntano ad aumentare la sicurezza nella guida, dal controllo di frenata (ABS), introdotto ormai più di venti anni fa, oggi ci sono una serie di sistemi per la frenata automatica, per la stabilità in curva, per evitare il ribaltamento ecc...

Tutti sistemi creati per aiutare il conducente a preservare la propria incolumità e anche la propria vettura.

Ma perché negli investimenti invece nessuno utilizza strumenti di controllo del rischio dinamici (ovvero che variano nel tempo in base alle condizioni dei mercati) che possano preservare il patrimonio degli investitori stessi e anche la loro salute (come conseguenza naturale dei mal di pancia generato dagli errori e dalle perdite di valore del portafoglio)?

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