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Nel blog di Diaman opinioni a confronto sui temi della finanza nazionale ed internazionale.

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Se definiamo forse impropriamente il Bitcoin come il  “il padre” della Blockchain, certamente Ethereum può rappresentare “la madre” di tutte le crypto currencies.

Questo deve essere stato il pensiero del mitico figliol prodigo, Vitalik Buterin,  quando ha immaginato e realizzato il logo di Ethereum.

Chi conosce i simboli sacri, la madre del creatore è raffigurata dal simbolo “vescica piscis”

Ovvero l’incrocio di due cerchi (simbolo della duplicazione) e del triangolo nel centro, simbolo di riproduzione.

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Dal 3 di gennaio 2018 è finalmente entrata in vigore la normativa MiFID II che regola le modalità di erogazione dei servizi di investimento degli intermediari finanziari.

Finalmente la trasparenza acquista valore e gli intermediari sono costretti ad esplicitare le commissioni che il cliente paga e i costi, spesso occulti che ne deprimono i rendimenti.

Ma non voglio parlare di questo tema, anche perché credo che se c’è grande qualità è anche giusto pagarne il prezzo, il difficile è capire per un investitore quando c’è alta qualità e quando no, ma apriremo un tema molto complesso e difficile che non è lo scopo del presente post.

ADEGUATEZZA

Oggi voglio parlare del questionario di adeguatezza, in inglese “risk assessment questionnaire” che ha lo scopo di comprende e definire alcune caratteristiche del cliente:

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Mi sono divertito a fare alcune Simulazioni Montecarlo  (di cui ho parlato ampiamente nel post Come creare una simulazione Montecarlo in Excel) alla serie storica del Bitcoin.

DICHIARAZIONE

Dopo le affermazioni di Bill Gates che ipotizza il prezzo del Bitcoin a 500.000 Dollari, ho cercato di capire come potrebbe comportarsi questo innovativo asset di investimento utilizzando modelli classici comuni nel mondo della finanza tradizionale.

Innanzitutto bisogna stabilire i due parametri necessari per effettuare una simulazione Montecarlo, ovvero la volatilità e la media di rendimento.

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Certo Loris, il Bitcoin ha il vantaggio di essere stata la prima crypto, ma questo mondo evolve empire più rapidamente e la lentez
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Il problema Loris Gonnet è che molti considerano il Bitcoin come una valuta, mentre in realtà è un asset che ha un valore intrinse
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

La prima volta che sono venuto a conoscenza seriamente del Bitcoin è stato il 2013, grazie all’amico Dario Pizzato, un cosidetto “Miners” (minatore di Bitcoin) di vecchia data.

Nonostante i suoi tentativi di convincermi sulla bontà del Bitcoin, io ero molto scettico, il Bitcoin aveva appena raggiunto i mille dollari e non riuscivo a comprendere perché una valuta (nella mia testa il Bitcoin era solo una valuta di scambio) potesse valere così tanto rispetto alla “Valuta” con la V maiuscola per eccellenza, ovvero il dollaro americano (USD).

Lo seguivo si sfuggita quando avevo un poco di tempo, e quando è crollato a 250 dollari, mi sono detto: “ecco Daniele, avevi ragione tu”, questo Bitcoin non è altro che una fantasia senza senso di una ristretta cerchia di “nerd”.

Mi sbagliavo, non serve ribadirlo, ma non tanto per il prezzo del Bitcoin (certo, adesso con il senno di poi potreste dire che sono stato semplicemente un cretino…) ma per quello che il Bitcoin rappresenta.

Molti pensano che il Bitcoin sia una valuta, sono nate società che trasformano il Bitcoin in Euro (per i puritani si dice valuta FIAT) istantaneamente al momento del pagamento con una carta di credito al ristorante, o addirittura persone che hanno creato un wallet per spostare i centesimi di Bitcoin da un wallet ad un altro e immediatamente trasformarli in Euro per chi li riceve.

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Molto spesso vedo sui social network che vengono pubblicati incomprensibili grafici lineari di serie storiche molto lunghe come l’immagine che ho scelto provocatoriamente come esempio per questo post.

I grafici di Excel o anche di molte piattaforme di trading o di analisi sono in scala lineare, ovvero significa che l’asse delle Y dei piani cartesiani hanno una scala uniforme e lineare.

STORIA

Approfittiamo per studiare un poco di storia: perché si chiamano grafici cartesiani? Perché sono stati inventati da Cartesio, direte voi, forse, non proprio, quindi riporto pari pari il paragrafo da wikipedia sulla storia del piano cartesiano:

L'uso delle coordinate geometriche venne introdotto per la prima volta da Nicola d'Oresme, matematico del XIV secolo operante a Parigi. L'aggettivo cartesiano è riferito al matematico e filosofo francese René Descartes (italianizzato in Renato Cartesio, latinizzato in Renatus Cartesius) il quale, tra le altre cose, riprendendo gli studi di Nicola d'Oresme, lavorò sulla fusione dell'algebra con la geometria euclidea. Questi studi furono influenti nello sviluppo della geometria analitica, del calcolo infinitesimale e della cartografia.

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Negli ultimi mesi si sente sempre più parlare di bolla finanziaria.

A dire il vero alcuni anni fa si parlava di bolla sui mercati obbligazionari, ne parlavano i giornali, sia finanziari che non, ne parlavano le televisioni specializzate e i fantomatici macro economisti di tutto il mondo.

CONTROSENSO

E' vero, è un controsenso in termini finanziari dover pagare per prestare i soldi a qualcuno, anche se è uno stato; stiamo vivendo un assurdo mai successo nel mondo dei mercati finanziari, principalmente a causa dell'enorme liquidità immessa nei mercati dalle banche centrali che hanno foraggiato le casse delle banche per evitarne il fallimento e queste, tipicamente prudenti hanno pensato bene di riversarli sugli stati (a loro volta in difficoltà).

D'altronde Keynes se non sbaglio è l'autore della famosa frase: "i mercati finanziari possono rimanere irrazionali molto più a lungo di quanto tu possa rimanere solvibile".

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Ben consapevole che fare queste affermazioni espongono alla terribile legge di Murphy che aspetta solo che qualcuno si esponga per poterlo colpire senza pietà, ritengo che ci siano diverse ragioni per affermare che non siamo arrivati al massimo del valore del Bitcoin, ma che potrà raggiungere valori molto più elevati.

IMPRESSIONANTE

Certamente fa impressione vedere che un asset, per quanto crypto-asset possa passare da 3000 USD a oltre 8000 USD in meno di due mesi, soprattutto pensando che meno di tre anni fa era a 800, quindi moltiplicando per 10X i soldi dei fortunati investitori che hanno creduto in anticipo a questo mercato in forte crescita.

Ho trovato quest’immagine del 2013, anno in cui ho conosciuto il Bitcoin e (purtroppo) avevo analizzato sommariamente il fenomeno definendolo una bolla passeggera…

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    I future sono appena stati lanciati da CMI, ma non hanno ancora scambi, ci sono CFD (Contract for Difference) offerti da piattafor
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Grazie Marco, al momento esiste un ETN Svedese quotato sulla borsa tedesca che replica il Bitcoin. Fondi non possono ancora compra
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Una delle più forti contraddizioni della entrante normativa europea MiFID II è legata alla conoscenza degli strumenti finanziari del cliente che vuole investire mediante un intermediario o ancor meglio tramite un consulente finanziario.

QUESTIONARIO

La normativa prevede che l’intermediario, grazie al questionario di adeguatezza, debba valutare la conoscenza che il cliente ha degli strumenti di investimento in cui l’intermediario gli propone di investire (in realtà queste domande erano presenti già con la MiFID I).

Nel caso che il cliente non abbia una discreta conoscenza degli strumenti l’intermediario dovrebbe astenersi dal fornire consulenza in materia di investimento in tali strumenti.

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Partecipando al Fee Only Summit di Consultique questa settimana ho assistito ad una bella presentazione della Dott.ssa Nadia Linciano di Consob che ha illustrato una ricerca condotta sulle caratteristiche degli investitori italiani e la loro attitudine ad investire seguendo o meno i consigli dei consulenti.

GENTILEZZA

Quindi gli ho chiesto di pubblicare alcuni grafici e alcune considerazioni che lei ha riportato sul nostro blog per diffondere più possibile queste informazioni e lei molto carinamente ha accettato.

DINAMICHE

I dati che ne sono usciti sono molto interessanti per comprendere le dinamiche non solo degli investitori ma anche del futuro dell’industria del risparmio gestito, quantomeno in Italia.

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Se dovessimo guardare ai modelli oggi vincenti nella distribuzione di prodotti, i modelli vincenti sono quelli di Amazon e Alibaba, ovvero completa separazione tra la vendita e la e la produzione del prodotto.

MODELLO CAPTIVE

In futuro l'industria del risparmio gestito dovrà affrontare questo spinoso tema, ovvero la separazione tra fabbrica prodotto e canale distributivo, cosa che in parte sta avvenendo, anche se il modello cosiddetto “Captive”, che non è il "modello Captiva" della Chevrolet (hi,hi,hi)

 

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Caro Giuliano, hai evidenziato correttamente tutti i difetti dell'industria. Il costo di un servizio è relativo, se ti affidi ad u
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Il futuro che ci attende nei mercati finanziari è pieno di insidie e trappole.

Ovunque ci giriamo troviamo incongruenze che non possono lasciare indifferenti ne gli investitori e tanto meno i professionisti.

VADO AL MASSIMO

I mercati azionari sono ai massimi con multipli spesso fuori dalle medie storiche, diverse commodities sono vicine ai minimi o comunque a prezzi molto diversi dalle medie storiche; i mercati obbligazionari addirittura si trovano con rendimenti negativi se a breve termine, e comunque con spread che non ripagano assolutamente dei rischi che ci si assume a comprare i bond, soprattutto nei corporate.

CRYPTO?

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Il 20 ottobre 2017 si è tenuta l’ultima edizione del 2017 dell’Investors’ Tour, una serie di conferenze itineranti che hanno lo scopo di portare i contributori delle rivista cartacea a contatto con i nostri lettori o comunque delle persone che, come noi, sono appassionati di finanza e vogliono accrescere la propria cultura.

Ci sono stati molti interventi interessanti, ma dal punto di vista degli indicatori statistici è stato illuminante l’intervento del prof. Ruggero Bertelli sul tema degli indicatori statistici deterministici a confronto con i classici indicatori media e varianza.

FACCIAMO UN ESEMPIO

Se ipotizziamo un investimento che un anno guadagna il 10%, l’anno dopo perde il 10%, il terzo anno guadagna di nuovo il 10% e il quarto anno perde il 10%, a vostro avviso quale sarà il rendimento dell'investimento alla fine di quattro anni?

PENSATE ALLA RISPOSTA PRIMA DI CONTINUARE A LEGGERE

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Mi spiace Giuliano, ma non possiamo fornire indicazioni su strumenti finanziari senza un regolare contratto di consulenza, vicever
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Come promesso la settimana scorsa, nel post A cosa serve l'indicatore TEV = Tracking Error Volatility, questo post è incentrato sull’Information Ratio, chiamato anche Appraisal Ratio.

A differenza del Tracking Error (TE), di cui non sono riuscito a trovarne il padre, l’Information Ratio è stato introdotto per la prima volta da Thomas H. Goodwin nel 1998 in un omonimo paper pubblicato sulla rivista dell’associazione CFA.

Per chi fosse interessato a leggerlo lo trovate al link https://www.actuaries.org.uk/documents/information-ratio 

L’idea alla base di questo indicatore statistico è quella di estrarre informazioni utili per prendere decisioni di investimento, quando sia necessario confrontare più fondi o ETF, specialmente se sono passivi e sono confrontati con un chiaro indice di riferimento (cosiddetto Benchmark).

TRACKING ERROR

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Spesso viene definito il Tracking Error come il costo nascosto degli strumenti finanziari che replicano un indice.

Questo è parzialmente vero, ma prima è importante comprendere di cosa stiamo parlando.

Partiamo dalla storia, il primo a livello accademico a parlare di TE è stato Richard Roll nel 1992 anche se ho avuto difficoltà a trovare un “padre” dell'indicatore Tracking Error, che in Italia viene chiamato TEV, ovvero Tracking Error Volatility.

A COSA SERVE?

Immaginate di dover verificare se un ETF o un fondo passivo replicano in maniera fedele l’indice benchmark (ovvero di riferimento) a cui si ispirano, come fate?

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Gentile Giuliano, ci sono indicatori statistici per cercare di anticipare (o prevedere, come preferisce) un calo di borsa, ma l'ap
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Premesso che non possiedo una risposta definitiva, questa domanda assilla gli operatori del settore investimenti da moltissimi anni.

PARTIAMO DALLE DEFINIZIONI:

Mercati Casuali significa che il loro andamento non è legato ad alcun fattore esterno che ne modifica l’andamento, ovvero l’andamento del mercato giorno dopo giorno si muove senza alcun schema prestabilito e di conseguenza non è possibile trarre profitto dall’interpretazione del mercato stesso. (per fare un esempio la sequenza di numeri che esce da una roulette al casinò è completamente casuale).

Mercati deterministici significa che il loro andamento è condizionato da fattori esterni che ne modificano il percorso, quindi conoscendo quali sono questi fattori esterni è possibile trarre profitto dall’andamento degli stessi. (per fare un esempio, i risultati delle corse automobilistiche sono deterministici, ovvero si può conoscere in anticipo chi arriverà tra i primi e chi tra gli ultimi, e gli incidenti determinano classifiche diverse).

PUNTO DI VISTA ACCADEMICO

Gli accademici, a partire da Eugene Fama, padre della teoria dei mercati efficienti, che alla base deve prevedere la casualità al fine di giustificare i modelli matematico/statistici utilizzati per descriverli, hanno con forza sostenuto per decenni la casualità dei mercati finanziari, con vari esempi come quello delle infinite scimmie che in un infinito intervallo di tempo possono arrivare a scrivere la divina commedia, come ho spiegato nel post: Perché i mercati non possono essere considerati casuali)

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Come ho scritto la settimana scorsa, nel post La rivoluzione rumorosa, mentre il bitcoin è una crypto-currency che permette di eseguire transazioni registrate sulla BlockChain, quest’ultima in realtà è la fondamenta su cui si basa la tecnologia del Bitcoin e di tutte le altre crypto in circolazione.

UN ESEMPIO

Per fare un esempio alla "Marco Montemagno", il Bitcoin è come una società che si è quotata durante la new Economy, potrebbe avere successo ma anche essere soppiantata da una tecnologia migliore, mentre la Blockchain è come internet ed è nata non solo per restare ma anche per rivoluzionare il nostro mondo per come lo concepiamo oggi.

COSA SONO LE ICO

In questi ultimi mesi stanno imperversando le ICO, Initial Coin Offer, ovvero emissioni di nuove crypto-currency emesse da chiunque voglia raccogliere soldi per sviluppare un progetto.

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Grazie Rainer, sempre graditi
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Grazie Rainer, hai ragione CDB Web Tech è stata uno spin off, ma mi ricordo bene che hanno fatto anche la IPO, avevo cercato di es
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Colgo l’occasione di questi forti movimenti sul Bitcoin di questi giorni per aggiungermi alle sempre più numerose persone che parlano di crypto-currency (in realtà lo avevo già fatto nel Investire in Cryptovalute? sì o no?)

INVESTIMENTO O SPECULAZIONE?

La mia posizione su tali asset come investimento non cambia, sono strumenti di speculazione, non di investimento e quindi vanno valutati come tali; personalmente il 2% del mio patrimonio l’ho investito nelle crypto-currency, ma si tratta di una porzione non rilevante, coerente con la logica di investimento speculativo che può esserci in ottica di diversificazione, come è giusto che sia.

Però oggi non vorrei guardare a questo fenomeno come uno strumento di investimento o speculazione, risparmiandovi commenti inutili (vista la volatilità) sull’eventualità che il Bitcoin salirà o scenderà, ma bensì come una tecnologia che incorpora il germe della rivoluzione.

L'IMPORTANZA DELLA CULTURA

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Per non complicare troppo i ragionamenti, la tua descrizione Massimo non fa una piega, è corretta.
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Le crypto valute sono già una novità e il loro utilizzo servirà per distribuire meglio la ricchezza, ma sono lo strumento, non il
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Certo Aldo, hai reso l'idea, oggi Bitcoin è la più famosa e più utilizzata, oltre che la più sicura, ma consuma una quantità abnor
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Chiunque ha fatto degli investimenti finanziari è incappato almeno una volta in uno strumento che ha dovuto vendere ad un prezzo inferiore a quello di acquisto.

Se qualcuno lo nega possono esserci solo tre casi: (1) non ha ancora venduto, seppur in perdita, l’investimento (di fatto conseguendo una perdita non ancora maturata ai fini fiscali), oppure (2) è da troppo poco tempo negli investimenti e quindi non gli è ancora capitato, ovvero (3) mente spudoratamente per non ammettere i propri errori…

NON IMPORTA DI CHI E’ LA COLPA

Investire porta irrimediabilmente a fasi in cui si guadagna e in cui si perde, sia per colpa dei mercati che per colpa di nostre decisioni errate, è inevitabile, ma è come gestiamo le emozioni in quest’ultima fase che fa la differenza a lungo termine, insieme alle competenze che maturiamo e agli strumenti che usiamo.

FINANZA COMPORTAMENTALE

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Mi è capitato di recente di imbattermi in un Blog, peraltro molto seguito, il cui principale contributore aveva scritto un post molto negativo sui certificati di investimento.

Da come scriveva si capiva bene che la sua fonte di ispirazione erano più i pregiudizi che l'approfondimento, che la conoscenza della materia era limitata e il post conteneva inesattezze.

Sia chiaro, è capitato anche a me di dare giudizi sbagliati sulla base di informazioni parziali,  (anch'io dovrò a breve cambiare versione sul mondo delle cryptovalute che ho demonizzato senza comprenderne bene i meccanismi e soprattutto la filosofia alla base di tale rivoluzione, me ne parlerò tra qualche settimana), quindi non voglio colpevolizzare nessuno.

COMPRENDIAMO INSIEME COSA SONO I CERTIFICATI

Quindi ho pensato di fare un post di chiarimento su questa tipologia di strumenti finanziari, perché ritengo che meritino attenzione e studio, più di quanto avuto finora.

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Certo Giuliano, la prossima settimana sempre qui...
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La bellezza dei mercati azionari è che non sono semplici e lineari.

L'andamento di un indice azionario nasconde dentro di se tutta una serie di dinamiche interne importanti da conoscere e da sfruttare per migliorare il proprio rendimento a parità di rischio assunto.

COME FUNZIONA UN INDICE

Un indice è una media dell'andamento di una serie di titoli azionari che si muovono con dinamiche spesso diverse tra loro, quindi mentre l'indice in un determinato giorno, mese o anno ottiene dei rendimenti medi, all'interno ci sono titoli che guadagnano molto di più, che perdono molto di più o anche che si avvicinano alla media.

Ma spesso questi titoli che apparentemente si muovono in maniera disordinata, seguono dinamiche precise in base al settore di appartenenza. Il prezzo del petrolio cala e tutti i titoli energetici legati a tale commodity perdono valore (giustamente); c'è un attentato e i prezzi delle compagnie aeree perdono valore; un titoli legato all'e-commerce come Amazon pubblica risultati migliori delle aspettative e tutti i titoli del settore crescono, insomma ci sono dinamiche cosiddette di secondo livello che muovono i settori con logiche spesso (non sempre) identificabili e sfruttabili in termini  di speculazione ma anche di investimento.

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