Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito
Questo Blog ha lo scopo di alimentare un dibattito che ci auguriamo posso accrescere anche la nostra e la vostra cultura finanziaria, per colmare il gap che ci differenzia dal mondo anglosassone e per poi far prevalere la nostra creatività e genialità tipiche del popolo Italiano
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Tributo ad Ascosim
Era il lontano 2008, la Consob aveva appena recepito la normativa MiFID da un paio di mesi e sembrava allora che per poter svolgere l'attività di consulenza in materia di investimenti come società fosse necessario trasformarsi in SIM (Società di Intermediazione Mobiliare) previa autorizzazione alla Consob e alla Banca d'Italia.
Ricordo bene quel periodo, in cui ho valutato attentamente di fondermi con la Zenit Alternative SGR dell'amico Marco Rosati; il progetto era interessante, ma per varie ragioni decisi di non perseguire tale scelta e di trasformare la DIAMAN Srl in DIAMAN SIM S.p.A.
Ricordo che al 30 giugno scadeva la proroga del ministero dei sei mesi, ero dal notaio pronto a firmare una momentanea cessione del ramo d'azienda a Zenit per avere il tempo di trasformarmi in SIM, ma proprio in quel giorno arrivò una nuova proroga di sei mesi.
Luglio fu un mese di clausura, mi chiusi in ufficio per produrre la domanda di autorizzazione da presentare alla Consob e al 31 di luglio presentai la domanda alla Consob per essere sicuro di avere l'autorizzazione entro dicembre 2008.
In quel periodo, grazie ad una intuizione dell'amico Duilio Borettini, cominciammo a conoscere e frequentare gli altri pionieri che avevano iniziato l'avventura di costituire una SIM di Consulenza Finanziaria secondo la direttiva della MiFID; ricordo che ci trovammo nella splendida villa di Zeno d'Acquarone (nella foto del blog) dentro una sala da pranzo meravigliosa con affreschi storici sulle pareti a discutere della opportunità di aggregarci prima come tavolo di lavoro e poi come associazione delle SIM di Consulenza.
Identificammo in Massimo Scolari il segretario ideale di tale associazione e nei primi tre anni di presidenza fu proprio Zeno d'Acquarone a ricoprire il ruolo di presidente dell'associazione.
Nel 2010 fummo solo 6 società su 23 a chiudere il bilancio in utile, erano momenti difficili e la consulenza non era ancora compresa e sembravamo destinati a chiudere a breve poiché il business veniva osteggiato dalle banche e dalle grosse reti di promotori.
Nei giorni scorsi Massimo Scolari ha pubblicato il dato riguardante i bilanci delle società di consulenza associate ad ASCOSIM, le quali hanno ottenuto in aggregato 32,1 milioni di euro di fatturato su 17 società analizzate. Questo significa che mediamente le società di consulenza hanno fatturato 1,88 milioni di euro con un margine lordo medio di 384.000 euro ciascuno.
Ovviamente non sono cifre confrontabili con le grosse reti di promotori finanziari, però sono numeri interessanti se si considera un rapporto tra MOL e Fatturato di oltre il 20% e uno stato di salute per niente male e soprattutto con un trend di crescita che vede i fatturati complessivi crescere del 18% e il margine lordo del 58%.
La consulenza sta prendendo piede, non c'è più dubbio e nei prossimi anni sicuramente diventerà un punto di riferimento della industria del risparmio gestito, perché ha valori più alti, una spinta al bene del cliente e alla riduzione dei conflitti di interesse che inevitabilmente si presentano nelle scelte di investimento e seppure la clientela retail non è ancora pronta, la percezione dei vantaggi che si hanno appoggiandosi a professionisti che gestiscono al meglio i conflitti di interesse viene colta da sempre più persone.
Forza consulenza finanziaria indipendente e forza società di consulenza, il futuro è nostro.
DB
Commenti
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Domenica, 02 Agosto 2015
Caro Giuliano,
noi ancora dal 2004 abbiamo lanciato insieme ad una banca nostra cliente una linea di gestione a solo commissioni di performance e questa linea è ancora attiva.
Premesso questo, ritengo corretto tuttavia considerare che chi elabora portafogli di investimento esegue un lavoro e questo lavoro è corretto pagarlo indipendentemente dai risultati ottenuti proprio perché ha fatto un lavoro. Se prendiamo un autobus per andare al mare e l'autista si trova ingorgato nel traffico per un incidente davanti a lui e non riesce a portarvi al mare se non con forte ritardo, a nessuno viene in mente di chiedere indietro i soldi dello stipendio al conducente che non ne ha colpa; se si vuole un professionista che esegua un lavoro per evitare errori molto più costosi è giusto riconoscergli che delle ore le impegna e non sempre può influire sugli incidenti di percorso. Però grazie dello spunto, magari elaboro un post sull'argomento nelle prossime settimane.
a presto
DB
sarebbe bello pagare la consulenza in base ai risultati degli investimenti cioè dopo.