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Nel blog di Diaman opinioni a confronto sui temi della finanza nazionale ed internazionale.

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Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Per ora c'è un'unica categoria e si parla di tutto qui dentro :-)

Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Il futuro che ci attende nei mercati finanziari è pieno di insidie e trappole.

Ovunque ci giriamo troviamo incongruenze che non possono lasciare indifferenti ne gli investitori e tanto meno i professionisti.

VADO AL MASSIMO

I mercati azionari sono ai massimi con multipli spesso fuori dalle medie storiche, diverse commodities sono vicine ai minimi o comunque a prezzi molto diversi dalle medie storiche; i mercati obbligazionari addirittura si trovano con rendimenti negativi se a breve termine, e comunque con spread che non ripagano assolutamente dei rischi che ci si assume a comprare i bond, soprattutto nei corporate.

CRYPTO?

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Il 20 ottobre 2017 si è tenuta l’ultima edizione del 2017 dell’Investors’ Tour, una serie di conferenze itineranti che hanno lo scopo di portare i contributori delle rivista cartacea a contatto con i nostri lettori o comunque delle persone che, come noi, sono appassionati di finanza e vogliono accrescere la propria cultura.

Ci sono stati molti interventi interessanti, ma dal punto di vista degli indicatori statistici è stato illuminante l’intervento del prof. Ruggero Bertelli sul tema degli indicatori statistici deterministici a confronto con i classici indicatori media e varianza.

FACCIAMO UN ESEMPIO

Se ipotizziamo un investimento che un anno guadagna il 10%, l’anno dopo perde il 10%, il terzo anno guadagna di nuovo il 10% e il quarto anno perde il 10%, a vostro avviso quale sarà il rendimento dell'investimento alla fine di quattro anni?

PENSATE ALLA RISPOSTA PRIMA DI CONTINUARE A LEGGERE

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Commenti recenti - Mostra tutti i commenti
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Mi spiace Giuliano, ma non possiamo fornire indicazioni su strumenti finanziari senza un regolare contratto di consulenza, vicever
  • giuliano galiardi
    giuliano galiardi dice #
    Ill.mo Ingegnere, le concedo la massima fiducia nei suoi ragionamenti statistici, nel Diaman ratio (nell' ex-Ante) e quindi le chi
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Come promesso la settimana scorsa, nel post A cosa serve l'indicatore TEV = Tracking Error Volatility, questo post è incentrato sull’Information Ratio, chiamato anche Appraisal Ratio.

A differenza del Tracking Error (TE), di cui non sono riuscito a trovarne il padre, l’Information Ratio è stato introdotto per la prima volta da Thomas H. Goodwin nel 1998 in un omonimo paper pubblicato sulla rivista dell’associazione CFA.

Per chi fosse interessato a leggerlo lo trovate al link https://www.actuaries.org.uk/documents/information-ratio 

L’idea alla base di questo indicatore statistico è quella di estrarre informazioni utili per prendere decisioni di investimento, quando sia necessario confrontare più fondi o ETF, specialmente se sono passivi e sono confrontati con un chiaro indice di riferimento (cosiddetto Benchmark).

TRACKING ERROR

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Spesso viene definito il Tracking Error come il costo nascosto degli strumenti finanziari che replicano un indice.

Questo è parzialmente vero, ma prima è importante comprendere di cosa stiamo parlando.

Partiamo dalla storia, il primo a livello accademico a parlare di TE è stato Richard Roll nel 1992 anche se ho avuto difficoltà a trovare un “padre” dell'indicatore Tracking Error, che in Italia viene chiamato TEV, ovvero Tracking Error Volatility.

A COSA SERVE?

Immaginate di dover verificare se un ETF o un fondo passivo replicano in maniera fedele l’indice benchmark (ovvero di riferimento) a cui si ispirano, come fate?

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Gentile Giuliano, ci sono indicatori statistici per cercare di anticipare (o prevedere, come preferisce) un calo di borsa, ma l'ap
  • giuliano
    giuliano dice #
    Ill.mo Ingegnere provi a vedere come si fa statisticamente a prevedere un calo di Borsa o un calo di una categoria di fondi e/o di
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Premesso che non possiedo una risposta definitiva, questa domanda assilla gli operatori del settore investimenti da moltissimi anni.

PARTIAMO DALLE DEFINIZIONI:

Mercati Casuali significa che il loro andamento non è legato ad alcun fattore esterno che ne modifica l’andamento, ovvero l’andamento del mercato giorno dopo giorno si muove senza alcun schema prestabilito e di conseguenza non è possibile trarre profitto dall’interpretazione del mercato stesso. (per fare un esempio la sequenza di numeri che esce da una roulette al casinò è completamente casuale).

Mercati deterministici significa che il loro andamento è condizionato da fattori esterni che ne modificano il percorso, quindi conoscendo quali sono questi fattori esterni è possibile trarre profitto dall’andamento degli stessi. (per fare un esempio, i risultati delle corse automobilistiche sono deterministici, ovvero si può conoscere in anticipo chi arriverà tra i primi e chi tra gli ultimi, e gli incidenti determinano classifiche diverse).

PUNTO DI VISTA ACCADEMICO

Gli accademici, a partire da Eugene Fama, padre della teoria dei mercati efficienti, che alla base deve prevedere la casualità al fine di giustificare i modelli matematico/statistici utilizzati per descriverli, hanno con forza sostenuto per decenni la casualità dei mercati finanziari, con vari esempi come quello delle infinite scimmie che in un infinito intervallo di tempo possono arrivare a scrivere la divina commedia, come ho spiegato nel post: Perché i mercati non possono essere considerati casuali)

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