Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Questo Blog ha lo scopo di alimentare un dibattito che ci auguriamo posso accrescere anche la nostra e la vostra cultura finanziaria, per colmare il gap che ci differenzia dal mondo anglosassone e per poi far prevalere la nostra creatività e genialità tipiche del popolo Italiano

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Daniele Bernardi

Daniele Bernardi

La cultura è l'unico bene che condiviso accresce la ricchezza dei partecipanti

Lo scopo delle Finestre Temporali di Investimento, attraverso il metodo delle “rolling windows” (per chi non lo avesse letto il post Finestre Mobili per l'analisi dei mercati finanziari spiega come funzionano) è la verifica empirica attraverso l’utilizzo di strumenti statistici della possibilità ex-ante di determinare un momento ottimale di entrata nel mercato azionario. Si vuole verificare, quindi, se esista una ragionata ed accorta strategia di entrata nei mercati azionari in grado di aumentare il livello di confidenza dell’investitore circa l’opportunità di ottenere risultati positivi in termini di rendimento con una durata dell’investimento prefissata.

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Anni fa girava tra gli esperti di investimenti uno studio di una notissima casa di investimento americana che cercava di spiegare come con il passare degli anni i rendimenti degli investimenti finanziari a lungo termine convergessero verso la media.

Ricordo che prendeva in esame il periodo 1972-2001, trent'anni in cui secondo questo studio investire nel miglior momento del 1972, nel peggior momento del 1972, all'inizio dell'anno o alla fine dell'anno portava a differenze di rendimento medio annuo trascurabili secondo quello studio; (se non ricordo male il rendimento era compreso tra il 15,1% e il 15,7%, altri tempi per i mercati finanziari).

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  • paolo rossetto
    paolo rossetto dice #
    Interessantissima analisi, non vedo l'ora di leggere il seguito
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Grazie Paolo dei complimenti, spero, ma anche credo che le finestre temporali di investimento saranno molto gradite e utili DB
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Caro Giuliano, non è vietato investire, però bisogna stare attenti, in quanto le probabilità di crescita ovviamente diventano mino
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Le Rolling Windows, tradotte in italiano finestre mobili, sono delle tecniche statistiche di analisi non molto amate dagli accademici statistici ma molto utili ed usate dai cosiddetti "practitioners", ovvero i quantitativi come noi che usano metodologie matematiche o statistiche applicate alla finanza.

Sostanzialmente si tratta di periodi temporali di analisi di una serie storica, sia essa una serie storica di prezzi, di rendimenti o di risultanti di un indicatore statistico come la correlazione.

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  • Marco Carola
    Marco Carola dice #
    Mi spiego meglio. Applicando il metodo rolling windows a previsioni di tipo density (mediante metodo del bootstrapping) ho verifi
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Gentile Marco, grazie di aver postato un commento sul nostro blog. E' proprio cos', anche noi abbiamo utilizzato le rolling window
  • Marco Carola
    Marco Carola dice #
    Buongiorno, da "practitioner" ho utilizzato le rolling windows per smorzare l'incidenza della scelta della finestra temporale per
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E' pasqua, e ci accingiamo a mangiare una delle più golose ma anche controverse sostanze: la cioccolata.

Alcuni giorni fa ad una conferenza ho sentito la seguente frase: "bevi il cibo e mangia l'acqua"; ad una prima analisi pensavo che il relatore avesse avuto un malore, ma in realtà tale frase ha un senso profondo, significa che bisogna masticare molto bene il cibo fino a renderlo liquido e l'acqua invece bisogna tenerla in bocca a lungo prima di ingerirla.

Tale frase è contro-intuitiva, ovvero fa capire che il modo giusto di comportarsi è il contrario di quanto la comune credenza ci insegna sin da quando siamo piccoli. 

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  • Giuseppe Picari
    Giuseppe Picari dice #
    Nel 2005 questo tema fu sfiorato in un incintro con lo strategist di Eurizon Capital, di cui mi sfugge il nome (Rivetti?). Introdu
  • fabrizio monge
    fabrizio monge dice #
    Fondi Azionari contrarian ne esistono ( per esempio quelli della Dreman value asset management non collocato in Italia oppure il r
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    L'idea non e' per niente male; forse e' difficile modellarla a livello quantitativo, soprattutto perche' non esiste un indicatore
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Una delle argomentazioni di maggior diffusione per giustificare che i mercati finanziari possono essere considerati casuali è l'esempio delle scimmie: se si ipotizza che infinite scimmie ognuna di esse davanti ad una macchina da scrivere che premono i tasti a caso in un tempo infinito, sicuramente si può affermare statisticamente che una di essa scriverà prima o poi esattamente la divina commedia; mutuato sui mercati finanziari, l'andamento storico dello S&P500 può essere riprodotto esattamente da una delle infinite serie storiche casuali generate da un motore montecarlo con estrazione di rendimenti casuali.

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  • giuliano galiardi
    giuliano galiardi dice #
    Ingegnere abbia pazienza. - ho provato ad inviarle un file con allegato di excel utilizzando blog@diaman.it ma mi è tornato indiet
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Lo spedisca a daniele@diaman.it grazie
  • giuliano galiardi
    giuliano galiardi dice #
    Ingegnere, grazie per la risposta. Andare a cercare l'articolo a distanza di tempo diventa una impresa. Era su Finanza e Mercati n
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Ce l'abbiamo fatta, ci siamo riusciti contro ogni previsione da parte dei detrattori della nuova iniziativa di Equity Crowdfunding.

Innanzitutto vorrei spiegare cos'è l'Equity Crowdfunding, ovvero la possibilità di raccogliere dal pubblico (Crowd=folla) fondi in cambio di quote societarie di una start-up innovativa, il tutto attraverso portali on-line dedicati e regolamentati.

L'Italia, grazie a Corrado Passera e alla sua visione, è stata la prima nazione a creare un regolamento Consob per rendere possibile alle start-up la raccolta di fondi mediante portali internet, e questo una volta tanto pone la nostra bistrattata nazione ai vertici dell'innovazione finanziaria nel mondo.

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Chi ci conosce è perfattamente consapevole che noi effettuiamo il TIMING da oltre 12 anni con successo.

Il TIMING è quell'attività svolta da un investitore o un gestore volta a scegliere il momento di entrata ed uscita dai mercati finanziari. Tutti, ma proprio tutti eseguono consapevolmente o inconsapevolmente il TIMING nei propri investimenti, e se sentite un gestore che sostiene che lui non effettua timing nei suoi investimenti, non contestatelo ma diffidate da lui, poichè significa due possibilità: che non ha ancora capito come funzionano gli investimenti oppure non è onesto in quello che dice, in entrambi i casi è meglio non affidargli i propri soldi...

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Buongiorno Michele, fare timing significa proprio questo, pagare piccole somme in fase di trend positivo e fase laterale, ma benef
  • Michele
    Michele dice #
    Buongiorno Daniele, guardando il grafico si evince che il timing è tutto anche nella scelta della strategia... Dal 2011 il timing
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Questa non è una lezione di latino, è una strategia molto profittevole che si può attuare sui mercati finanziari per ottenere rendimenti migliori della media.

Innanzitutto vorrei spiegare cos'è il Momentum o meglio una strategia di Momentum a coloro che non hanno dimestichezza con tali metodologie quantitative, non me ne abbiano a male chi ci segue da anni o chi mastica di queste strategie tutti i giorni.

Vi è mai capitato di guardare una classifica dei migliori fondi e trovare che un determinato fondo che investe in un remoto angolo del mondo ha fatto il 250% in tre anni? Credo a tutti sia capitato, e tanti sicuramente si sono fatti la domanda lecita: ma come potevo accorgermi di tale fondo e comprarlo non dico tre anni fa ma due? 

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Buongiorno Giuliano, per aiutarla nell'attivazione del DIAMAN Ratio su Excel sarebbe opportuno sapere versione di excel e seguirla
  • giuliano galiardi
    giuliano galiardi dice #
    buongiorno ingegnere, sono veramente curioso di applicare il momentum di diaman ratio ai fondi che trovo su morningstar - domanda
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Dopo che il post Ulcer Index - questo sconosciuto ha superato i mille lettori, è giunto il momento di parlare del nostro indicatore statistico DIAMAN Ratio.

Creato nel 2012 dal prof. Ruggero Bertelli ed il sottoscritto, il DIAMAN Ratio è un indicatore statistico di tipo deterministico.

Per gli amanti della statistica, è possibile scaricare il paper al seguente link: http://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=1802332

Mentre la stragrande maggioranza degli indicatori statistici usati in finanza sono basati sulla media e sulla varianza, il DIAMAN Ratio è un indicatore statistico di nuova generazione che non si basa sull'assunzione che i mercati finanziari sono casuali.

L'assunto che i mercati sono casuali è necessario per poter giustificare l'utilizzo della matematica gaussiana, ovvero basata sulla distribuzione normale, tipica dei sistemi casuali.

...
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  • Marino Galdi
    Marino Galdi dice #
    Arrivederci al 26/3/14 presso la sala 2 - Marino Galdi
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Forse non tutti sapranno che abbiamo di recente lanciato la prima operazione di Equity Crowdfunding in Italia sotto regolamento CONSOB.

L'Equity Crowdfunding è una modalità nuova da parte di una Start-Up innovativa di raccogliere denaro attraverso la folla (in inglese "Crowd") mediante portali internet dedicati ed autorizzati da CONSOB a svolgere questa attività.

Per la prima volta, grazie all'ex ministro Passera, l'Italia è stata innovatrice in campo finanziario, in quanto siamo il primo paese al mondo ad avere una normativa, perfettibile ma esistente, per regolare questa attività che comunque ricade nella tutela del risparmiatori.

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Gentile Giuliani, è un problema di volatilità dello strumento, il VIX è una bestia difficile da domare e un'esposizione del 50% al
  • giuliano galiardi
    giuliano galiardi dice #
    ho visto il video su iscoring - quello del vix e dei derivati inerenti al fondo matematics - sul 15% del portafoglio ha realizzato
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Si è disputata nella splendida cornice dell'Hotel Monaco & Gran Canal a Venezia la seconda edizione dei DIAMAN Awards 2014.

Come l'anno precedente sono stati premiati i Gestori Patrimoniali e i Gestori di Fondi di Fondi UCITS IV; le classifiche per ogni categoria sono state quattro:

Fixed Income

Balanced

Flexible

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Come ho anticipato nel post Ulcer Index - questo sconosciuto Peter Martin è stato l'ideatore dell'indice dell'ulcera nel 1987, indice mai portato alla ribalta del mondo accademico ma ben spiegato nel libro "the investor guide to Fidelity Funds".

Non è stato solo l'ulcer Index il contributo statistico lasciato da Peter, ma anche l'UPI (Ulcer Performance Index) meglio conosciuto come Martin Ratio...

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

I commenti delle settimane precedenti mi hanno spinto a dedicare un post completo alla Correlazione tra strumenti finanziari.

Tutti conoscono il concetto di correlazione, e tutti hanno sicuramente visto un piano cartesiano con raffigurati due fondi che nel lungo termine crescono ma nel breve sono inversamente correlati tra di loro come l'immagine del posti di oggi.

Nel 2009 ho partecipato ad un corso di Risk Management a Londra organizzato da Paul Wilmott (per chi non lo conoscesse venga alla nostra conferenza del 28 febbraio a Venezia www.quant.it) e Nicolas Taleb, l'autore del best seller giocati dal caso e il cigno nero per capirci.

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Caro Marco, innanzitutto mi fa piacere che leggi i miei post, ma mi fa ancora più piacere che persone autorevoli come te in materi
  • Marco Corazza
    Marco Corazza dice #
    caro Daniele, leggo sempre con piacere le tue osservazioni. però, sulla questione della correlazione e dintorni ci sono alcune int
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Visto che nelle scorse settimane abbiamo analizzato con spirito critico alcuni indicatori statistici come la Deviazione Standard, altrimenti conosciuta come Volatilità, e lo Sharpe Ratio, mi sembra giusto essere propositivi e presentare un indicatore statistico ancora sconosciuto a tanti operatori finanziari, siano essi gestori, risk manager o consulenti, ovvero l'Ulcer Index.

Chi ci conosce meglio come società è al corrente di questo indicatore da molto tempo, e per risalire a quando anche noi lo abbiamo scoperto devo tornare indietro di più di 10 anni, quando in occasione di un comitato scientifico di DIAMAN, Paolo Sassetti, membro dello stesso all'epoca, ci ha edotti della sua esistenza.

L'Ulcer Index, o indice dell'ulcera tradotto in Italiano, è stato inventato da Peter Martin nel lontano 1987

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Gentile Michele, ottimo lavoro; il risultato di Ulcer Index 0,03423 è giusto, questo indicatore non restituisce un valore di perdi
  • Michele
    Michele dice #
    Ho scaricato i file che gentilmente mi avete inviato seguendo tutta la procedura indicata. Ho scaricato la serie storica di un fon
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Esatto Fulvio, hai centrato lo spirito e lo scopo dell'Ulcer Index, è un vero indicatore asimmetrico di rischio in grado di eviden
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Ricapitolando brevemente i primi due difetti dello Sharpe Ratio, elencati nel Blog della settimana precedente: Sharpe Ratio: i 4 difetti principali - parte 1 ricordo che l'utilizzo di tale indicatore per creare dei ranking di fondi è molto, direi troppo, sensibile alla definizione arbitraria del valore del Risk Free Rate, oltre anche alla sensibilità derivante dalla scelta, anch'essa arbitraria e non standardizzata, della frequenza di analisi dei dati, ovvero se si prendono dati giornalieri, settimanali o mensili per l'elaborazione. 

Il terzo grosso difetto dell'indice di Sharpe, descritto anche in un suo paper, è che l'utilizzo di tale indicatore (che ricordo è stato creato per definire la Capital Asset Pricing Line) per definire l'efficienza di un fondo rispetto ad un altro non funziona in caso di rendimenti negativi e vi spiego perchè:

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

"Ne lo Sharpe Ratio ne il sistema di misurazione di Morningstar sono strumenti efficienti per la selezione di Fondi Comuni all'interno di Peer Group al fine di inserimento di un portafoglio di fondi". Se fossi io a dire una frase del genere solleverei sicuramente indignazione e forti polemiche, ma a dirlo è stato proprio William F. Sharpe in un paper del 1998 pubblicato niente meno che sul Financial Analysts Journal.

Ebbene si, il fantomatico ed utilizzatissimo indicatore Sharpe Ratio che ricordo essere la formula

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Ciao Max, ovviamente si, ho preso solo i migliori del ranking con sharpe positivo
  • Max Caporin
    Max Caporin dice #
    Ciao Daniele, una curiosità sui due grafici: i 250 fondi hanno tutti rendimento atteso positivo? Perché altrimenti non stai prende
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Grazie Vittorio, interessante paper e mi fa piacere che ci sia dialogo costruttivo sul blog per crescere insieme, come più volte d
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Come detto nel post Oggi parliamo di Deviazione Standard da un punto di vista "non standard", la Volatilità è simmetrica ed è un indicatore di incertezza della stima e non di puro rischio degli investimenti finanziari.

Capirete da soli che quindi utilizzare questo indicatore statistico per classificare il rischio degli strumenti finanziari, pratica diffusissima tra gli intermediari finanziari, è non solo riduttivo e sbagliato ma anche pericoloso.

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  • Raffaele Zenti
    Raffaele Zenti dice #
    Come quasi sempre in Italia, si affronta la cosa non nella sostanza, ma nella forma: cioè grande dispiegamento di forze di "compli
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

La scorsa settimana abbiamo parlato di Deviazione Standard e di alcuni suoi difetti e limiti.

Per capire quanto la statistica finanziaria in Italia sia divergente da quella anglosassone, basta dare un'occhiata alla definizione di Volatilità in Wikipedia in lingua Italiana rispetto alla versione Inglese.

Nella versione Italiana la Volatilità è un'indice della variazione percentuale dei prezzi nel tempo, e fin qui la definizione coincide, però subito dopo la volatilità viene descritta come la varianza, che è il quadrato della deviazione standard, mentre nella definizione in inglese viene giustamente equiparata alla standard deviation, che è la radice quadrata della varianza.

Anni addietro, il Prof. Francesco Corielli dell'università Bocconi mi disse che la Volatilità è il prezzo da pagare per il fatto di tenere aperto i mercati azionari tutti i giorni; mai definizione di Volatilità mi ha reso l'idea più chiaramente di cosa significasse in realtà la volatilità dei prezzi.

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Caro Giuliano, Un indice predittivo a disposizione di tutti non può esistere per definizione, perchè anche se esistesse e anticipa
  • giuliano galiardi pensionato risparmiatore
    giuliano galiardi pensionato risparmiatore dice #
    il vix è una bufala - intanto considera i dati passati con quel che ne consegue (del senno di poi ...) - poi oltre allo S&P ci son
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

La Deviazione Standard è un'indicatore di dispersione dei dati intorno ad un indice di posizione; tradotto in non statistichese è uno degli indicatori statistici in grado di misurare la variabilità intorno alla media.

In finanza, soprattutto in Italia, questo indicatore è stato progressivamente associato al rischio di uno strumento finanziario, indicando che più alta è la deviazione standard dello stesso, più alto è il rischio che un investitore corre.

Questa associazione è molto approssimativa e fuorviante; la deviazione standard non è un indicatore di rischio ma di incertezza, poiché se è molto alta le stime che si possono fare attorno ad un determinato strumento finanziario sono poco attendibili, se è bassa, le stime che si possono fare sono più accurate.

Introdotta in statistica da Pearson, la deviazione standard non è altro che la radice quadrata della varianza, si veda wikipedia per la formula matematica.

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Gentile Gianfranco, non usiamo questo indice e quindi devo studiarlo prima di poterle dare una risposta. Lavorare a leva 2 sul VIX
  • Gianfranco Cimica
    Gianfranco Cimica dice #
    Vorei una tua opinione su questa mia riflessione. Io lavoro sul mercato americano sul titolo UVXY che in realtà è un Indice di vol
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Grazie Fabio, fa sempre piacere sapere che il proprio lavoro serve a qualcuno
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Come detto nel Post precedente, riguardante la capacità previsiva EX-POST della frontiera efficiente, usare modelli come Markowitz sui dati passati è come giocare alla schedina del totocalcio il lunedì conoscendo i risultati delle partite.

Immagino che per molti stonerà questo paragone, ma il fatto che i modelli di Markowitz siano complicati e quindi non siano di immediato utilizzo e comprensione, non significa che siano per forza validi, poichè rappresentano il miglior passato possibile, ma che nessuno ha realizzato, poichè per riuscire a farlo sarebbe stata necessaria una capacità di selezione EX-ANTE dei fondi che sicuramente Markowitz non è in grado di dare, ed eccone la prova.

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  • Chris
    Chris dice #
    A mio modesto parere, l'efficacia del modello di Markowitz dipende dalla qualità delle stime dei parametri di input e soprattutto
  • Corrado Fantini
    Corrado Fantini dice #
    Molto interessante questo studio. Mi viene in mente che anni fa feci un'analisi simile alla vostra .. ma con una tecnica simile al
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