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Nel blog di Diaman opinioni a confronto sui temi della finanza nazionale ed internazionale.

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Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Per ora c'è un'unica categoria e si parla di tutto qui dentro :-)

Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Visto che nelle scorse settimane abbiamo analizzato con spirito critico alcuni indicatori statistici come la Deviazione Standard, altrimenti conosciuta come Volatilità, e lo Sharpe Ratio, mi sembra giusto essere propositivi e presentare un indicatore statistico ancora sconosciuto a tanti operatori finanziari, siano essi gestori, risk manager o consulenti, ovvero l'Ulcer Index.

Chi ci conosce meglio come società è al corrente di questo indicatore da molto tempo, e per risalire a quando anche noi lo abbiamo scoperto devo tornare indietro di più di 10 anni, quando in occasione di un comitato scientifico di DIAMAN, Paolo Sassetti, membro dello stesso all'epoca, ci ha edotti della sua esistenza.

L'Ulcer Index, o indice dell'ulcera tradotto in Italiano, è stato inventato da Peter Martin nel lontano 1987

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Gentile Michele, ottimo lavoro; il risultato di Ulcer Index 0,03423 è giusto, questo indicatore non restituisce un valore di perdi
  • Michele
    Michele dice #
    Ho scaricato i file che gentilmente mi avete inviato seguendo tutta la procedura indicata. Ho scaricato la serie storica di un fon
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Esatto Fulvio, hai centrato lo spirito e lo scopo dell'Ulcer Index, è un vero indicatore asimmetrico di rischio in grado di eviden
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Ricapitolando brevemente i primi due difetti dello Sharpe Ratio, elencati nel Blog della settimana precedente: Sharpe Ratio: i 4 difetti principali - parte 1 ricordo che l'utilizzo di tale indicatore per creare dei ranking di fondi è molto, direi troppo, sensibile alla definizione arbitraria del valore del Risk Free Rate, oltre anche alla sensibilità derivante dalla scelta, anch'essa arbitraria e non standardizzata, della frequenza di analisi dei dati, ovvero se si prendono dati giornalieri, settimanali o mensili per l'elaborazione. 

Il terzo grosso difetto dell'indice di Sharpe, descritto anche in un suo paper, è che l'utilizzo di tale indicatore (che ricordo è stato creato per definire la Capital Asset Pricing Line) per definire l'efficienza di un fondo rispetto ad un altro non funziona in caso di rendimenti negativi e vi spiego perchè:

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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

"Ne lo Sharpe Ratio ne il sistema di misurazione di Morningstar sono strumenti efficienti per la selezione di Fondi Comuni all'interno di Peer Group al fine di inserimento di un portafoglio di fondi". Se fossi io a dire una frase del genere solleverei sicuramente indignazione e forti polemiche, ma a dirlo è stato proprio William F. Sharpe in un paper del 1998 pubblicato niente meno che sul Financial Analysts Journal.

Ebbene si, il fantomatico ed utilizzatissimo indicatore Sharpe Ratio che ricordo essere la formula

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Ciao Max, ovviamente si, ho preso solo i migliori del ranking con sharpe positivo
  • Max Caporin
    Max Caporin dice #
    Ciao Daniele, una curiosità sui due grafici: i 250 fondi hanno tutti rendimento atteso positivo? Perché altrimenti non stai prende
  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Grazie Vittorio, interessante paper e mi fa piacere che ci sia dialogo costruttivo sul blog per crescere insieme, come più volte d
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

Come detto nel post Oggi parliamo di Deviazione Standard da un punto di vista "non standard", la Volatilità è simmetrica ed è un indicatore di incertezza della stima e non di puro rischio degli investimenti finanziari.

Capirete da soli che quindi utilizzare questo indicatore statistico per classificare il rischio degli strumenti finanziari, pratica diffusissima tra gli intermediari finanziari, è non solo riduttivo e sbagliato ma anche pericoloso.

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  • Raffaele Zenti
    Raffaele Zenti dice #
    Come quasi sempre in Italia, si affronta la cosa non nella sostanza, ma nella forma: cioè grande dispiegamento di forze di "compli
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Inviato da il in Miglioriamo insieme il mondo del risparmio gestito

La scorsa settimana abbiamo parlato di Deviazione Standard e di alcuni suoi difetti e limiti.

Per capire quanto la statistica finanziaria in Italia sia divergente da quella anglosassone, basta dare un'occhiata alla definizione di Volatilità in Wikipedia in lingua Italiana rispetto alla versione Inglese.

Nella versione Italiana la Volatilità è un'indice della variazione percentuale dei prezzi nel tempo, e fin qui la definizione coincide, però subito dopo la volatilità viene descritta come la varianza, che è il quadrato della deviazione standard, mentre nella definizione in inglese viene giustamente equiparata alla standard deviation, che è la radice quadrata della varianza.

Anni addietro, il Prof. Francesco Corielli dell'università Bocconi mi disse che la Volatilità è il prezzo da pagare per il fatto di tenere aperto i mercati azionari tutti i giorni; mai definizione di Volatilità mi ha reso l'idea più chiaramente di cosa significasse in realtà la volatilità dei prezzi.

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  • Daniele Bernardi
    Daniele Bernardi dice #
    Caro Giuliano, Un indice predittivo a disposizione di tutti non può esistere per definizione, perchè anche se esistesse e anticipa
  • giuliano galiardi pensionato risparmiatore
    giuliano galiardi pensionato risparmiatore dice #
    il vix è una bufala - intanto considera i dati passati con quel che ne consegue (del senno di poi ...) - poi oltre allo S&P ci son
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